Abolita la censura cinematografica in Italia

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La legge del 1962 Revisione dei film e dei lavori teatrali rappresentava un sistema preventivo di censura.

L’intervento ai sensi della Legge Cinema del 2106 introduce il sistema di classificazione e supera definitivamente la possibilità di censurare le opere cinematografiche.

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Il governo italiano ha sempre avuto modo di intervenire sui contenuti di rappresentazioni pubbliche offensivi alla morale e al buon costume. (Il Bosone)

Se ne è parlato anche su altri media

Con più malizia verrebbe da dire: è facile abolire la censura quando il cinema è morto. Molto bene: il ministro Dario Franceschini ha abolito per decreto la commissione che censura le opere cinematografiche. (Il Dubbio)

Pertanto non è più previsto il divieto assoluto di uscita in sala né di uscita condizionata a tagli o modifiche. Alcuni casi famosi di Censura Cinematografica in Italia. In Italia troviamo alcuni casi molto discussi di censura cinematografica, tra i quali ne risaltano almeno due. (lentepubblica.it)

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L’ultima pellicola incorsa nel blocco è stata Morituris, di Raffaele Picchio, un horror che racconta le violenze perpetrate da un gruppo di gladiatori sulla popolazione romana. (L'agone)

“Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti“, così il Ministro della cultura, Dario Franceschini che ha firmato il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (VoceControCorrente.it)

È stato nel secondo dopoguerra che la censura cinematografica, sulla base di una legislazione potenziata dal regime fascista, mise nel mirino ogni opera non convenzionale, dai capolavori ai film di modesta levatura. (tgvercelli.it)