Pentagono: Amazon ferma l'assegnazione del cloud JEDI a Microsoft

Punto Informatico ECONOMIA

Sul tavolo un bando da dieci miliardi di dollari spalmati in dieci anni per realizzare la nuova infrastruttura cloud del Pentagono.

L’azione legale intrapresa da Amazon per impedire che il Dipartimento della Difesa statunitense assegni il contratto JEDI a Microsoft ha portato a un primo esito concreto.

Queste le parole affidate alla redazione di CNBC da Frank Shaw, Corporate Vice President of Communications di Microsoft. (Punto Informatico)

Ne parlano anche altre testate

Il ricorso di Amazon. Amazon, davanti al successo a sorpresa della concorrente lo scorso ottobre, ha presentato ricorso contro la decisione il mese scorso. Portavoce di Amazon hanno affermato che l'azienda intende assicurare che le procedure dell'asta per il mega-contratto della Difesa siano «prive di interferenze politiche». (Il Sole 24 ORE)

Amazon esulta: un giudice ha infatti bloccato la maxi commessa da 10 miliardi di dollari che il Pentagono aveva affidato a Microsoft per la realizzazione dei servizi iCloud. (la Repubblica)

Microsoft era infatti riuscita ad aggiudicarsi l’appalto per il progetto JEDI, acronimo di Joint Enterprise Defense Infrastructure. Finché il caso non sarà deciso, il Progetto JEDI è completamente congelato. (Lega Nerd)

Il contenzioso tra Amazon e Microsoft sull’assegnazione del bando da 10 miliardi di dollari per la realizzazione dei servizi cloud per il Pentagono segna un primo punto a favore del colosso di Jeff Bezos. (CorCom)

Secondo il contratto originale, Microsoft si sarebbe dovuta occupare del progetto per un decennio, ma ora si attendono sviluppi. Il provvedimento è stato adottato in attesa di chiarire se le pressioni del Presidente degli Stati Uniti siano state determinanti per l'assegnazione dell'incarico a Microsoft . (HDblog)

Amazon era inizialmente era considerato favorito, dato che l'Aws già si occupa della gestione dei dati riservati della Cia. Il quotidiano è molto critico con il presidente americano, che ha attaccato più volte il giornale su Twitter. (La Stampa)