Stellantis si allea con Foxconn e ora punta alla Cina

Fleet Magazine ECONOMIA

L’ingresso nel complicato mercato cinese dunque non è mai stato così vicino come ora.

Questa volta nel mirino della quarta casa automobilistica al mondo c’è il tanto agognato attacco al mercato cinese, un punto d’arrivo molto complicato.

L’accordo tra le due parti è il preludio all’ingresso di Stellantis nel mercato cinese.

E Stellantis ha deciso di buttarsi nella mischia con al suo fianco un alleato della portata di Foxconn

Stellantis continua nella sua ricerca di nuovi obiettivi e nuovi partner con cui raggiungerli. (Fleet Magazine)

Se ne è parlato anche su altri media

Domani l’annuncio https:… - BreakingItalyNe : RT @fattoquotidiano: Stellantis, accordo con la taiwanese Foxconn per la produzione di auto elettriche e connesse. (Zazoom Blog)

Questo sito utilizza cookie, di prima e di terza parte, per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, clicca qui . (Primaonline)

L'incognita Apple. Proprio per l'azienda di Cupertino, l’ennesimo impegno preso da Foxconn potrebbe infatti rappresentare un ostacolo alla eventualità che quest’ultima, come si vocifera da tempo, possa farle da fornitore anche per produrre l’attesa vettura della Mela, sfruttando la MIH Open Platform Alliance. (l'Automobile - ACI)

Non è detto che sia un colpo di mercato, potrebbe essere anche qualche operazione finanziaria della proprietà americana con magari qualche sponsor nuovo. Ovviamente queste sono solo indiscrezioni e niente è verificato, ma trovare una spiegazione al boom delle quotazione della Roma quest’oggi è difficile (CIP)

L’intesa arriva dopo mesi di trattative, rallentate anche dalla pandemia e dal tempo necessario per la costituzione dei nuovi assetti di Stellantis nati dalla fusione tra Fca e Psa. (FIRSTonline)

La taiwanese Foxconn è il maggior produttore al mondo di dispositivi di elettronica e informatica per conto terzi: produce tra l'altro le Playstation della Sony, le Xbox della Microsoft, i telefonini della Huawei e soprattutto l'iPhone della Apple. (Avvenire)