Coronavirus, il grido dei benzinai: 'Dimenticati, da domani chiusi distributori in autostrada'

Cuneodice.it INTERNO

Redazione. ULTIMA MODIFICA: 25 marzo 2020, 00:47

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio.

Nella loro presa di posizione, i sindacati e le associazioni di categoria sottolineano che nonostante la drammaticità della situazione oltre 100 mila gestori in tutta Italia hanno finora assicurato la distribuzione di carburante. (Cuneodice.it)

Ne parlano anche altri media

Chi volesse approfondire può chiedere conto a governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio". (Live Sicilia)

“Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri”. (TerzoBinario.it)

"Da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare nè il necessario livello di sicurezza sanitaria, nè la sostenibilità economica del servizio. Restano aperti, chiaramente, i self service. (La voce di Rovigo)

Chiusura dei benzinai per Coronavirus a partire dal 25 marzo 2020. Conseguenze sciopero dei benzinai: a rischio i trasporti della merce di prima necessità. La chiusura dei benzinai a seguito dello sciopero mette seriamente a rischio i trasporti delle merci e dei beni essenziali, in questa delicata fase d’emergenza causata dal Coronavirus. (NEWSAUTO)

Lo annunciano in una nota iDi conseguenza: da, compresi raccordi e tangenziali; e,", si legge nella nota.I sindacati ricordano che sono ", il" mettendo a rischio "la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada". (Il Messaggero)

Non è uno sciopero, precisa Bruno Bearzi, vicesegretario di Figisc-Anisa, ma la denuncia che dopo un mese di inascoltati appelli a governo, concessionari autostrade e compagnie comincerà ad avvenire l'inevitabile: le gestioni autostradali prima, per i costi annessi, e poi per gli altri impianti non ci sono, o non ci saranno, più le risorse per l'approvvigionamento di carburante. (TGR – Rai)