Ilaria Cucchi querela Matteo Salvini: «Basta giocare col corpo di mio fratello»

Open INTERNO

Il caso di Stefano Cucchi testimonia che «la droga fa male», queste le parole che all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini rischiano di costare care.

Ilaria Cucchi, poi, ha spiegato le ragioni alla base della querela nei confronti di Salvini sul suo profilo Facebook:. «Il signor Matteo Salvini non può giocare sul corpo di Stefano Cucchi.

Salvini perde sempre l’occasione per stare zitto», aveva detto Ilaria Cucchi in diretta a Radio Capital. (Open)

La notizia riportata su altri giornali

In questi dieci anni di battaglia alla ricerca della verità in merito alla morte del fratello, Ilaria Cucchi ha subito molti attacchi non soltanto dagli immancabili haters dei social, ma anche provenienti da esponenti politici. (Money.it)

Queste le parole di Matteo Salvini da Modena dove si trova per una cena elettorale. "Mi spiace, non è la prima querela, viene dopo quella di Carola Rackete. (LaPresse)

"Salvini fa sorridere ed è imbarazzante - ha aggiunto Ilaria Cucchi in merito alle recenti polemiche con l'ex ministro degli Interni - Dopo dieci anni di condanne per la morte di mio fratello è finalmente arrivata una sentenza per l'omicidio preterintenzionale di due carabinieri, ma di questo Salvini non si è minimamente reso conto. (La Nuova Sardegna)

E oggi, la sorella del geometra ucciso nel 2009 ha annunciato di aver querelato l'ex ministro dell'Interno Salvini "Rispetto la famiglia Cucchi ma il caso dimostra che la droga fa male", aveva commentato il 14 novembre scorso il leader della Lega, subito dopo la sentenza che ha visto due carabinieri condannati a 12 anni per omicidio preterintenzionale. (La Repubblica)

(Fotogramma). "Dopo Carola Rackete, mi querela la signora Cucchi? "Spero - conclude - che il Parlamento approvi subito la legge 'droga zero' proposta dalla Lega, per togliere per sempre ogni tipo di droga dalle strade delle nostre città". (Adnkronos)

Non sono un avvocato ma forse potrebbe essere possibile». Salvini aveva affermato che il caso del giovane geometra romano «dimostra che la droga fa male». (Il Giornale di Vicenza)