Usa-Russia, prove di dialogo: il Pentagono chiama Mosca dopo 3 mesi e chiede il cessate il fuoco

ilmessaggero.it INTERNO

Poche parole, ma piene di significato, a cominciare dal fatto che Austin e Shoigu non si parlavano da tre mesi.

E invece ieri il Pentagono ha colto tutti di sorpresa con una comunicazione che ha fatto subito sperare nell’aprirsi di uno spiraglio negoziale.

C’è ovviamente l’ipotesi, da molti sostenuta, che Gerasimov sia stato ferito al fronte e che sia stato anche sospeso

Laconica la comunicazione del Pentagono: «Il segretario Austin ha sollecitato un cessate il fuoco immediato in Ucraina e ha sottolineato l’importanza di mantenere le linee di comunicazione». (ilmessaggero.it)

Su altri media

. Ma stando a un funzionario del Pentagono, citato da media americani, "la telefonata non ha risolto alcun problema". (YouTG.net)

Il corrispondente del Tg1 da Mosca Marc Innaro interviene sabato 14 maggio ad Agorà, il programma di Rai 3, e offre un punto di vista, quello del Cremlino, fondamentale per capire i possibili sviluppi del conflitto e i modi per arrivare a un cessate il fuoco. (Imola Oggi)

Ottanta giorni di guerra sono una tragica eternità per i civili che l’hanno subita e che continuano a subirla, ma poca cosa nell’ambito dei cambi di strategia militare. La strategia americana di indebolire i suoi storici oppositori rischia di produrre l’effetto opposto, rafforzando dunque Pechino. (QuiFinanza)

La telefonata di Austin, capo del Pentagono, al ministro della difesa russo Shoigu, primo contatto diretto tra stati Uniti e Russia dall’inizio della guerra, innanzitutto. Pur lontani da facili e verbose fiducie verrebbe voglia di incorniciarla, la telefonata, dandole il significato non di una ennesima rimasticatura di propaganda ma di propositi di una fase nuova (La Stampa)

. È la prima chiamata tra Usa e Russia dal 18 febbraio scorso, una settimana prima dell'attacco di Putin all'Ucraina. (YouTG.net)

Questa situazione, senza precedenti negli ultimi tre anni, è legata in particolare al calo della produzione in alcuni Paesi della regione. Nell’area del Mena (Middle East North Africa) è l’Egitto il più grande importatore da Russia e Ucraina con l’80% degli acquisti totali insieme al Libano (InsideOver)