Giorgia Meloni: "Letta ha fatto un danno alla Nazione"

Liberoquotidiano.it INTERNO

14 agosto 2022 a. a. a. Giorgia Meloni non le manda a dire.

Su Facebook la leader di Fratelli d'Italia regola i conti con il Pd e passa in rassegna il video choc lanciato da Enrico Letta in cui infanga Fratelli d'Italia in tre lingue.

M ala Meloni su Facebook ha subito fulminato Letta: "Voglio dire a Enrico Letta che fomentare la stampa estera contro un possibile governo con Fratelli d’Italia, non fa un danno a me, ma fa un danno alla Nazione. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Con queste parole Enrico Letta si è rivolto alla direzione del Partito democrtatico, facendo riferimento alla proposta lanciata dal centrodestra. Campagna elettorale - Il segretario del Pd: “Un sistema che vuole sfasciare la nostra costituzione”. (Tuscia Web)

Al centro della chicchierata con il quotidiano di via Solferino c'è di fatto il presidenzialismo e il programma per il voto. Poi, proprio sulle parole di Berlusconi afferma: "Non c’è nessuna dichiarazione di ostilità nei confronti di Mattarella (Liberoquotidiano.it)

Che dire, poi, del video in tre lingue con cui l'inquilino del Nazareno ha cercato di marcare a zona Giorgia Meloni? C'è poi un elemento della campagna elettorale di Enrico Letta che è sempre frutto di un'imitazione ma senza sfociare nel campo avversario: anche Romano Prodi aveva il suo pullman elettorale (ilGiornale.it)

Letta: O si sta dalla parte della Costituzione o della sua distruzione. 13 agosto 2022. (Agenzia Vista) Roma, 13 agosto 2022 "Mi preme inquadrare il lavoro che stiamo facendo oggi. O si sta dalla parte della difesa della Costituzione o del suo stravolgimento", le parole di Letta alla segreteria del Pd. (Corriere dell'Umbria)

Poi Letta ha aggiunto: «Mettere il presidente della Repubblica nella campagna elettorale è stato un errore drammatico che Berlusconi e che la destra ha fatto» Poi 30 secondi di applausi. (Corriere TV)

Lo scontro tra leader a colpi di video: Meloni detta la linea, Letta la smonta. L’accusa di provincialismo ha fatto il suo tempo: la politica italiana diventa cosmopolita. (La Stampa)