La prodezza di Facebook in Australia che blocca le news | ma non tocca gruppi di disinformazione e complottisti

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Perché i contorni della vicenda die dei siti diinstanno diventando più paradossali delle scene di una puntata di Occhi del cuore 2.ha deciso dire la condivisione di notizie sulla sua piattaforma, sia da parte degli editori, sia da parte dei semplici utenti.

Leggi su giornalettismo. (Di venerdì 19 febbraio 2021) René Ferretti avrebbe esclamato: «Genio!».

Lo ha fatto in seguito all’iter di approvazione di un pacchetto di leggi che vorrebbe disciplinare il rapporto tra i contenuti informativi e le grandi compagnie del web, da Google a: il parlamentono vorrebbe affidare a un arbitrato esterno le controversie tra grandi piattaforme ed editori sul compenso da corrispondere per l’utilizzo dei contenuti informativi e vorrebbe maggiore trasparenza sugli algoritmi che

(Zazoom Blog)

Ne parlano anche altri media

La legge sulla contrattazione dei media è stata introdotta per prevenire uno squilibrio tra i giganti della tecnologia come Facebook e i media del paese. La reazione del gigante dei social media è stata duramente criticata dalle autorità australiane, che hanno affermato che la mossa dimostra "l'immenso potere di mercato di questi giganti sociali digitali" (Sputnik Italia)

Da un lato Google ha annunciato uno storico accordo con i tre principali giornali australiani e con Rupert Murdoch per . Inizia la battaglia sul pagamento delle news - HuffPostItalia : Le strade di Facebook e Google si dividono. (Zazoom Blog)

«La decisione di Facebook di togliere l'amicizia all'Australia, bloccando le informazioni essenziali sui servizi sanitari e di emergenza, è tanto arrogante quanto spiacevole», ha tuonato. Facebook e Google si posizionano sui due lati opposti della barricata nella guerra con l'Australia sull'utilizzo delle notizie sulle rispettive piattaforme. (ilGiornale.it)

La battaglia tra il social network e il governo di Canberra per il pagamento dei contenuti editoriali diffusi sul social network e su Google, che nei giorni scorsi sembrava destinata a una pacifica conclusione, è invece degenerata nel finale più inquietante. (Wired Italia)

In sostanza questa impone il pagamento agli editori da parte delle piattaforme di condivisione nelle quali vengono pubblicati articoli, notizie o qualsiasi altro materiale assimilabile. La mossa, senza precedenti, arriva a poche ore dall'approvazione della modifica al Consumer Act 2010 che altera fortemente lo scenario dell'editoria online. (HDblog)

Il blocco dell’Australia. Se Google ha deciso di accogliere le richieste dei giornalisti, Mark Zuckerberg è riluttante e risponde con la potenza dei suoi mezzi. Inizia così una bagarre tra il gigante del web e il governo australiano che riguarda tutti. (LettoQuotidiano)