Alla fine il sindaco di Biella si è scusato con Segre (e Greggio): «Sono stato un cretino, lei patrimonio dell’umanità»

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La signora Segre non ha bisogno che arrivi il sindaco di Biella a darle la cittadinanza, è un “patrimonio dell’umanità” e le chiedo ancora scusa.

Corradino ha poi aggiunto: «Il risultato è stato negativo, ingiustamente.

Il sindaco di Biella, Claudio Corradino, alla fine si è scusato.

Il primo cittadino era stato travolto dalla polemica sulla cittadinanza onoraria allo showman Ezio Greggio, che ha rifiutato visto che lo stesso Comune aveva invece negato la cittadinanza a Liliana Segre (Open)

Su altri media

Anche Matteo Salvini aveva criticato la decisione del sindaco. Ezio Greggio rifiuta la cittadinanza onoraria di Biella «per rispetto di Liliana Segre». (Il Messaggero)

"Non è una scelta contro nessuno - spiega Greggio -, ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento". (RTL 102.5)

Ezio Greggio ha risposto “no” all’onorificenza della città di Biella, che voleva conferirgli la cittadinanza onoraria. Ezio Greggio rifiuta cittadinanza onoraria: il caso di Liliana Segre. Perché Liliana Segre è coinvolta nella vicenda della cittadinanza onoraria della città di Biella a Ezio Greggio? (Money.it)

Una decisione, la sua, nata dopo le polemiche sorte per la delibera del Comune piemontese di conferirgli l’onorificenza, mentre nei giorni scorsi la stessa amministrazione aveva respinto la proposta di dare il medesimo titolo alla senatrice Liliana Segre (Il Primato Nazionale)

«Non è una scelta contro nessuno - ha precisato Greggio - ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento». (Avvenire)

Per questo la mozione impegna giunta e sindaco ad attivarsi per il conferimento della cittadinanza onoraria «esprimendo, con questo gesto, solidarietà per gli attacchi subiti, il ringraziamento per avere dato voce alle decine di migliaia di italiani vittime delle leggi razziali, a cui fu disconosciuta la condizione naturale di essere umani, colpevoli soltanto di essere nati, privati dei più elementari diritti, sottoposti a quella dura persecuzione che produsse la Shoah italiana, il cui esito fu la negazione della libertà personale, della dignità del corpo e dell’anima e infine della vita stessa». (QC QuotidianoCanavese)