Pensioni, da quota 102 alla proroga di opzione donna e ape sociale: le aspettative e i commenti dei lavoratori

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Le ultime indiscrezioni di stampa parlano di quota 102, ma i lavoratori chiedono una vera flessibilità in uscita per tutti.

L’ultima opzione emersa sui giornali è quella di un’eventuale pensione anticipata tramite quota 102, portando quindi l’età prevista attualmente per la quota 100 da 62 a 64 anni.

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Per casi come questi, i lavoratori chiedono quindi l’estensione della quota 41 a tutta la platea dei contribuenti senza ulteriori vincoli o penalizzazioni. (Ultim'ora News)

Ne parlano anche altri media

Per rendere sostenibile quota 41 si prevede un taglio dell’assegno di almeno 3 per cento per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni. I sindacati infatti hanno avanzato una controproposta, quota 41, con cui andrebbe in pensione chi ha versato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. (Silenzi e Falsità)

Qualora dovesse essere Quota 102, quindi, la soluzione scelta, lo scalone che si verrebbe a creare al termine di Quota 100 verrebbe ridotto in quanto solamente di due anni. Va detto comunque che a differenza di Quota 100 questa nuova misura prevede anche un taglio sull’assegno. (Money.it)

In particolar modo, si chiede l’inserimento della categoria dei lavoratori fragili a rischio coronavirus. I lavoratori fragili che risultano a rischio coronavirus, potrebbero avere la possibilità di andare in pensione anticipatamente nel 2021 attraverso l’Ape Sociale. (Consumatore.com)

La normativa italiana prevede che per accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni sia necessario maturare almeno 20 anni di contributi. In alcuni casi, previsti dalla legge Amato del 1992, è possibile accedere, sempre al compimento dei 67 anni ma con soli 15 anni di contributi. (Money.it)

In lizza anche Quota 41 per tutti, anche se si tratta di una misura troppo costosa. Quota 102: cos’è e come funziona. Dopo Quota 100 potrebbe arrivare Quota 102, ovvero una misura che permetterebbe ai lavoratori di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi, a fronte di un taglio dell’assegno proporzionale all’uscita anticipata. (The Italian Times)

Al tavolo si è parlato anche di esodati e di lavoratori «fragili»: per questi ultimi, secondo quanto riferito dai sindacati, il ministro avrebbe aperto alla possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi. (Il Messaggero)