Covid: gip Milano archivia accuse, Fedez non ha diffamato il Codacons (2)

Fedez festeggia su Instagram con una piccola danza "della vittoria" la decisione del giudice e canticchia "e poi me ne restano mille.", frase del suo ultimo successo su cui il Codacons ha presentato un altro esposto per pubblicità occulta rispetto al video

16 luglio 2021 a. a. a. (Adnkronos) - Per il gip Crepaldi, che non ha ritenuto sufficienti i motivi avanzati dall'associazione che si era opposta alla richiesta di archiviazione, quelle del cantante sono opinioni basate su fatti veri che rientrano nel diritto di critica. (LiberoQuotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Oggi il gip di Milano ha archiviato l’indagine per diffamazione in cui Fedez era accusato dal Codacons per aver pronunciato in alcune stories pubblicate su Instagram e Facebook affermazioni “lesive della sua immagine e della sua onorabilità". (ilGiornale.it)

A scriverlo è il gip di Milano Roberto Crepaldi che, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l'indagine in cui il rapper era finito indagato per diffamazione nei confronti del Codacons. (L'Unione Sarda.it)

Fedez per l’occasione ha anche inventato una gioiosa “danza della vittoria”, che è però durata poco, dato che la sua grande felicità è stata interrotta dal pensiero che probabilmente le battaglie legali che lo aspettano sono solo all’inizio: «Ma poi – ha spiegato citando la sua ultima canzone - me ne restano mille!! (leggo.it)

16 luglio 2021 a. a. a. Milano, 16 lug. Per il giudice le affermazioni dell'artista rientrano nella libera manifestazione di opinioni. (LiberoQuotidiano.it)

Questa l'accusa di Fedez nei confronti del Codacons dopo l'ultimo esposto nei suoi confronti da parte dell'associazione che difende i consumatori. E annuncia: "L'unica strada che ho è quella di citare il Codacons per stalking giudiziario. (La Repubblica)

Codacons vs Fedez: l’origine del conflitto. Fedez all’epoca aveva spiegato come questa campagna fosse fuorviante per i donatori che potevano essere indotti a pensare che il ricavato della raccolta fosse destinato ad ospedali, cure mediche e personale sanitario, quando invece era destinato all’associazione stessa La vicenda si conclude quindi con l’assoluzione del rapper per aver espresso una libera opinione basata su fatti veri. (SoloDonna)