Infermiera 'No Vax' sospesa dal lavoro, giudice ordina la sua riammissione

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Il legale di parte commenta: "Prima volta in Italia". Tribunale di Velletri. Condividi. di Tiziana Di Giovannandrea Primo caso assoluto in Italia iI giudice ha ordinato "l'immediata ricollocazione" della donna nel suo posto di lavoro e "l'erogazione dello stipendio a suo favore".

Velletri (Roma) Infermiera 'No Vax' sospesa dal lavoro, giudice ordina la sua riammissione Provvedimento emesso in via temporanea che parla della "rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio). (Rai News)

Ne parlano anche altri media

Nel provvedimento il giudice Giulio Cruciani "ordina alla Asl l'immediata ricollocazione della ricorrente presso la Centrale Sats di Marino (centro in provincia di Roma) e l'erogazione dello stipendio". (InfermieristicaMente)

L’infermiera che, nell’ottobre scorso, era stata sospesa dalla Asl perché si era rifiutata di vaccinarsi, così come previsto per la categoria, può tornare al lavoro. (Virgilio Notizie)

Nel triennio 2022-2024 arriveranno 350 euro lordi al mese in più nella busta paga dei colleghi valdostani. Al Sottosegretario Sileri, che tanta disponibilità aveva promesso durante il periodo clou dell’emergenza, oggi chiediamo: per quanto tempo ancora gli altri infermieri italiani dovranno rimanere a bocca asciutta?». (Sardegna Reporter)

Il giudice del Lavoro del tribunale di Velletri ha accolto il ricorso presentato dalla donna, firmando nei giorni scorsi un provvedimento che “ordina all’Asl l’immediata ricollocazione della ricorrente presso la Centrale Sats di Marino” e “l’erogazione dello stipendio a suo favore”. (RomaToday)

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. Arrivano soldi che saranno erogati in busta paga agli operatori sanitari della più piccola regione italiana, la Valle d’Aosta». (Sardegna Reporter)

In particolare – come riporta askanews – il giudice ha ordinato “l’immediata ricollocazione” della donna nel suo posto di lavoro e “l’erogazione dello stipendio a suo favore”. Un provvedimento cautelare e temporaneo adottato alla luce della “la rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio). (Latina Tu)