Infermiera no vax riammessa al lavoro dal giudice dopo la sospensione

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Ma per il momento il giudice le ha dato ragione, ordinando alla Asl "l’immediata ricollocazione" della donna nel suo posto di lavoro e "l’erogazione dello stipendio a suo favore".

Da ottobre era stata sospesa dal lavoro e lasciata a casa senza stipendio perché si era rifiuttata di vaccinarsi e quindi era senza Green pass.

Ma da ieri l’infermiera no vax Adele Passerini, in servizio alla Asl Roma 6, può rientrare al lavoro. (Quotidiano.net)

Ne parlano anche altri giornali

Infermiera no vax sospesa dal lavoro, giudice ne ordina la riammissione: cosa dice la sentenza Il giudice ha disposto l'immediata ricollocazione dell'infermiera no vax e il ripristino dell'erogazione del suo stipendio: il commento dell'avvocato. (Virgilio Notizie)

La vertenza dell’infermiera verrà affrontata in aula il prossimo 7 dicembre “Con questo provvedimento viene riaffermato con chiarezza il diritto al lavoro a fronte di una sospensione che non può fare riferimento al diritto alla salute, visto che il Governo lo garantisce attraverso i tamponi. (RomaToday)

La donna, un’infermiera “no vax” in servizio in una Asl di Roma, almeno per ora potrà dunque rientrare al lavoro. Come riporta il sito Askanews.it lo stabilisce il provvedimento d’urgenza adottato in via cautelare dal giudice del Tribunale del Lavoro di Velletri. (Il Secolo d'Italia)

Arrivano soldi che saranno erogati in busta paga agli operatori sanitari della più piccola regione italiana, la Valle d’Aosta». Da mesi il nostro sindacato si batte per consentire ai colleghi infermieri di ottenere una indennità fissa di 400 euro mensili in busta paga. (Sardegna Reporter)

Nel triennio 2022-2024 arriveranno 350 euro lordi al mese in più nella busta paga dei colleghi valdostani. Da mesi il nostro sindacato si batte per consentire ai colleghi infermieri di ottenere una indennità fissa di 400 euro mensili in busta paga (Sardegna Reporter)

La donna, Adele Passerini, infermiera “no Vax” in servizio alla Asl Roma 6, almeno per ora può rientrare al lavoro. Un provvedimento cautelare e temporaneo adottato alla luce della “la rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio). (Latina Tu)