Il caldo che non perdona Cresciuti del 22% i decessi

il Resto del Carlino INTERNO

Se l’operatore avvertiva che c’era un disagio, la comunicazione passava al medico che individuava l’intervento da fare"

Per noi comunque la soglia di allarme si verifica quando questo tasso supera il 30 per cento rispetto a quello medio.

Dobbiamo però essere sinceri: non riusciremo mai a evitare tutte le morti da caldo, perché ci sono persone estremamente fragili.

Pandolfi fa sapere che le giornate peggiori sono state il 4 e 5 luglio quando "le chiamate al 118 sono aumentate del 29,5 per cento. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A metterlo nero su bianco è il Ministero della Salute che ha parlato di un +72% per Latina. Vincenzo Zaccheo – come in passato sarà quello di avere la maggiore attenzione possibile al sociale e alla “Terza Età”. (Il Caffè.tv)

Il grido dall’allarme della classifica del Ministero della Salute per la città di Latina ci deve far riflettere A metterlo nero su bianco è il Ministero della Salute, che per il capoluogo pontino ha parlato di un +72% per Latina. (h24 notizie)

A giugno le temperature sono state superiori al valore climatico di riferimento in media di +3°C. Insomma, morire di caldo non è una semplice frase fatta ma la realtà. (latinaoggi.eu)

"Fino a giugno il dato della mortalità era in linea con gli anni prima del Covid, ma a luglio è cambiato e sicuramente questo più 22 per cento è influenzato anche dalle ondate di calore". "Decessi che, personalmente, non so distinguere da altre cause come quella determinata dal contagio da Covid – riflette Bovini – (il Resto del Carlino)

Le città più colpite dall'eccesso di mortalità, tra il primo e il 15 luglio, sono state Latina (+72%), Bari (+56%), Viterbo (+52%), Cagliari (+51%), Catanzaro (+48%). Queste condizioni hanno provocato un aumento della mortalità attribuibile al caldo già nei mesi di maggio (+10%) e giugno (+9%), fino al 21% registrato nelle prime due settimane di luglio. (Alto Adige)

L’attenzione a comportamenti idonei e all’alimentazione – insiste la Coldiretti regionale – è particolarmente importante nei soggetti a rischio come i 130mila anziani over 80 anni presenti in Puglia che vivono una situazione di disagio in un 2022 già classificato nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica. (StatoQuotidiano.it)