"Il Prosek non è Prosecco". L’Italia all’attacco

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Il passito che la Croazia chiede all’Europa di riconoscere non c’entra niente con il Prosecco italiano.

di Elena Comelli Si chiama Prosek ed è un liquore più che un vino.

"Il consorzio del Prosecco, con cui siamo in contatto continuo, è pronto a fare opposizione", ribadisce De Castro.

"Il presidente del Consorzio Prosecco Doc, Stefano Zanette, assicura che "la faccenda non è affatto conclusa", mentre la presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Elvira Bortolomiol, chiede di fare squadra per proteggere il nome Prosecco

Oggi la domanda è di registrare una "menzione tradizionale", non una denominazione di origine protetta (Dop) come quella del Prosecco. (Quotidiano.net)

Se ne è parlato anche su altri media

Quella che è già stata definita “la guerra delle bollicine tra l’italiano Prosecco e il croato Prošek” aggiunge un nuovo tassello alla vicenda: la denominazione del vino croato Prošek è ammissibile. La vicenda nasce quando la Croazia chiede il riconoscimento della denominazione Prošek come menzione tradizionale da abbinare a un vino bianco locale simile al passito. (La Tribuna di Treviso)

Chiediamo al ministro Patuanelli che già domani 16 settembre, nel corso del G20 Agricoltura a Firenze, indichi quali procedure d’urgenza verranno disposte per tutelare la denominazione Prosecco e contestualmente il territorio di produzione». (TrevisoToday)

Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni "è inaccettabile un eventuale utilizzo della dicitura Prosek da parte della Croazia". A nulla valgono le rassicurazioni della Commissione- continua Borgonzoni- secondo cui il 'prosek croato' non avrebbe nulla in comune con il nostro Prosecco. (Adnkronos)

La “battaglia” del Prosecco tra Italia e Croazia va avanti: secondo la corte non è necessario che il prodotto contestato sia simile o identico a quello protetto dalla denominazione, in quanto l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche da un’affinità fonetica oppure visiva. (inItalia)

Secondo Wojciechowski, "le norme garantiscono correttezza ed equità tra tutte le parti e mirano ad evitare etichettature che inducano in errore i consumatori". Bottiglie di Prosek. Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea compare la richiesta, avanzata dalla Croazia, di protezione della menzione tradizionale Prosek: ciò significa che l'Ue, di fatto, formalizza l'avvio del riconoscimento della denominazione del vino che richiama l'italiano Prosecco. (TGR – Rai)

Giovedì in sede di Commissione politiche agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Friuli Venezia Giulia e Veneto chiederanno la sottoscrizione di un documento unitario a difesa delle denominazioni italiane dall'abuso di utilizzo di etichette "Italian sounding" Lo ha reso noto l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier ricordando che solo lo Stato membro dell'Unione europea portatore di interesse, in questo caso l'Italia, può opporsi al riconoscimento della denominazione per il vino bianco passito croato. (Il Friuli)