Pensioni, addio Fornero e quota 100, i sindacati propongono 62 anni o 41 di contributi

IL GIORNO INTERNO

Superare la legge Fornero e quota 100, mettendo in campo nuovi meccanismi di flessibilità per l’uscita dal lavoro: dai 62 anni in poi o con 41 anni di contributi per tutti, a partire dal 2022.

“Se vogliamo uscire dalla crisi innescata dal Covid serve una riforma strutturale con una visione pensionistica”, a questo puntava Quota 100

E per i sindacati è «sostenibile» introdurre una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. (IL GIORNO)

La notizia riportata su altre testate

Il riconoscimento opera per i rapporti di lavoro in essere al momento dell'entrata in vigore della nuova disciplina e per tutta la durata degli stessi, ma anche per i rapporti di lavoro esauriti prima di tale data. (ilgazzettino.it)

E bisogna anche guardare i veri numeri di Quota 100. I sindacati la loro proposta l'hanno già fatta ieri lanciando la piattaforma unitaria Cambiamo le pensioni adesso: chiedono una nuova flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o, in alternativa, con 41 anni di contributi a prescindere dall'età. (ilGiornale.it)

Un esempio pratico: se in un contratto part time verticale, un lavoratore era impegnato in un mese due settimane su quattro, l’Inps riconosceva solo due settimane ai fini contributivi per la pensione. (The Wam.net)

E’ quanto ha detto a proposito della crisi generata dal Covid la presidente della Bce Christine Lagarde, intervenendo alla seconda giornata di State of the Union. Ed è stata coordinata”, ha aggiunto Lagarde ricordando la “buona sincronia raggiunta tra le azioni di politica monetaria e fiscale” messe in campo da Bce e Unione europea (LaPresse)

(LaPresse) – “Dobbiamo affrontare la sfida di rendere la nostra unione monetaria più resistente agli shock ciclici. “In secondo luogo – ha proseguito -, dobbiamo trasformare le nostre economie mentre i cambiamenti strutturali accelerano intorno a noi. (LaPresse)

Novità per le pensioni: i sindacati chiedono un ricalcolo più favorevole dell’assegno di pensione riconosciuto alle donne. La cosiddetta Opzione Dini vale tanto per gli uomini quanto per le donne, ma per quest’ultime vi è un’agevolazione ulteriore (Money.it)