Artemis, ecco il Programma Apollo del XXI Secolo ∂ Fantascienza.com

Si chiama Artemis, ovvero Artemide, sorella gemella di Apollo, dea della caccia ma anche della Luna, corrispondente alla dea latina Diana.

Negli anni Cinquanta e Sessanta il governo americano sponsorizzò molte produzioni di fantascienza spaziale per creare interesse verso il nascente programma spaziale.

La missione Artemis I servirà a testare il lancio, mentre già Artemis II arriverà all'orbita lunare. (Fantascienza.com)

La notizia riportata su altri giornali

A un chilometro dal punto di atterraggio, Vikram viaggiava a una velocità orizzontale di 48 metri al secondo e verticale di 60 metri al secondo. - Un satellite della Nasa in orbita lunare ha trovato il punto s'impatto della sonda indiana Vikram, che si è sfasciata nel tentativo di allunaggio il 7 settembre scorso. (la Repubblica)

Il lander Vikram era parte della missione Chandrayaan-2 tramite la quale l’agenzia spaziale indiana intendeva inviare un rover, contenuto all’interno dello stesso lander, sulla superficie della luna oltre ad un orbiter. (Notizie scientifiche.it)

In seguito all’allunaggio fallito da Vikram, il 17 settembre la sonda aveva ottenuto alcune foto poi rese pubbliche dall’agenzia spaziale statunitense, in modo che gli utenti potessero scaricarle e contribuire alla ricerca del lander scomparso. (Sky Tg24 )

Risalgono invece al 17 settembre le prime immagini della zona del touchdown acquisite dal Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della Nasa, rese pubbliche il 26 settembre e messe a disposizione di chiunque volesse cimentarsi nel ritrovamento. (Media Inaf)

Grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, è stato ora possibile identificare la zona d'impatto, una scoperta che non dobbiamo a nessun ingegnere dell'agenzia spaziale ma ad un semplice "dilettante" in questo campo, l'indiano Shanmuga Subramanian. (HDblog)

Il lander India. Come appena detto, il lander si chiamava Vikram e faceva parte della missione indiana Chandrayaan-2. I primi sono stati gli Stati Uniti, successivamente ci ha pensato l’Unione Sovietica e di recente la Cina. (FocusTECH)