«Basta ammazzare delfini, il governo danese intervenga»

Corriere del Ticino ESTERI

Quasi millecinquecento delfini ammazzati.

Il fattaccio è avvenuto domenica alle isole Faroe, un arcipelago a governo autonomo ma dipendente dal Regno di Danimarca.

La notizia, va da sé, ha fatto il giro del mondo.

Tant’è che gli abitanti del posto si radunano per assistere all’uccisione degli animali

Sea Shepherd, da anni impegnato per fermare la caccia in mare aperto, non ha usato giri di parole: «È la più grande uccisione di delfini o globicefali della storia faroese». (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri giornali

Il governo stima che ogni anno vengano catturati circa 600 esemplari di balene, mentre i delfini bianchi sono in numero decisamente inferiore, dell’ordine di qualche decina Domenica scorsa i cacciatori hanno portato il branco di delfini bianchi nel più grande fiordo del territorio autonomo della Danimarca (Gazzetta del Sud)

Il WWF parla di una mattanza ingiustificata, ma otto abitanti su dieci si dicono favorevoli (Today.it)

Al contrario, il mondo è diventato molto più piccolo oggi, tutti in giro con una macchina fotografica in tasca. Questo record di delfini in un solo giorno è insolitamente spropositato, nonché elemento di imbarazzo per gli stessi sostenitori della caccia ai cetacei dell’arcipelago. (Sputnik Italia)

Questa volta, però, si è toccato il limite con quasi 1.500 delfini uccisi. Tali cacce sono regolamentate nelle Isole Faroe (Tiscali.it)

Un mea culpa è arrivato anche dallo stesso presidente dell'Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg, che ha riconosciuto come si sia trattato di "un grande errore". Una mattanza ancora più terribile se messa a confronto con la famigerata caccia alle balene a Taiji, in Giappone, conosciuta come 'Cove': alle Faroe in un solo giorno sono stati uccisi più mammiferi che in una intera stagione nella nazione nipponica. (AGI - Agenzia Italia)

Sul web, principalmente sui social network, sono state diffuse le immagini del massacro di ben 1.428 delfini atlantici (Leucopleurus acutus). Quello che ha preoccupato maggiormente gli attivisti di Sea Shepherd è l’incredibile numero di animali abbattuti quest’anno. (Money.it)