Saccomanni, Padoan e i requisiti di onorabilità: perché la sentenza Mps non scalza Profumo da Leonardo

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la Repubblica ECONOMIA

Le assemblee di Eni e dell'allora Finmeccanica, invece, bocciarono i requisiti di onorabilità rafforzati che avrebbero di fatto reso removibile un amministratore in caso di 'semplice' inchiesta.

Stefano Fassina accusò di un utilizzo intermittente della direttiva del predecessore Saccomanni (risalente al 2013), che prevedeva requisiti rafforzati di onorabilità per la nomina nei cda delle partecipate pubbliche. (la Repubblica)

Su altri media

Analisi tecnica del titolo. Leonardo si trova in una situazione critica dal punto di vista grafico. La condanna ricevuta in primo grado da Alessandro Profumo, attuale ad di Leonardo, fa rumore oggi a Piazza Affari. (Finanzaonline.com)

Per gli analisti, che non si attendono discontinuità nella gestione della società, Leonardo vale più della quotazione attuale. Anche Equita ha ribadito stamani il rating buy e il prezzo obiettivo a 9,2 euro su Leonardo. (Milano Finanza)

LA REAZIONE DELLA DIFESA – Per l’avvocato della difesa Adriano Raffaelli, la doppia condanna di Profumo e Viola è “sbagliata”. Mps ha invece ricevuto una sanzione pecuniaria da 800mila euro e dovrà rispondere in solido dei danni alle parti civili. (Il Riformista)

Le azioni Leonardo hanno perso fino al 3% all’apertura di Piazza Affari. Le azioni Leonardo, comunque, restano sotto i riflettori a Milano, alla luce anche delle prime reazioni politiche piuttosto avverse a Profumo. (Money.it)

Paolo Salvadori, ex presidente de collegio sindacale dell'istituto di credito, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi. Profumo e Viola sono stati condannati per aggiotaggio e per false comunicazioni comunicazioni rispetto alla semestrale 2015, sono stati prescritti per il bilancio 2012 e "perché il fatto non sussiste" per i bilanci 2013 e 2014. (LA NAZIONE)

Azienda: “Piena fiducia in lui”, M5s attacca: “Lasci carica” di Enrico Miele. (IMAGOECONOMICA). Profumo è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione in qualità di ex presidente Mps per il reato di aggiotaggio e false comunicazioni sociali. (Il Sole 24 ORE)