Tanta delusione per i militanti della Lega e Salvini “capo a fisarmonica”: ora tocca a Zaia guidare la protesta

Il Messaggero Veneto INTERNO

Il commento Tanta delusione per i militanti della Lega e Salvini capo a fisarmonica: ora tocca a Zaia guidare la protesta Che dire del Friuli-Venezia Giulia? Fratelli d’Italia ha preso il triplo dei voti della Lega, che si è fermata poco prima dell’undici per cento David Allegranti (Il Messaggero Veneto)

Ne parlano anche altre testate

La pancia leghista ribolle. E guarda con stupore alla mancanza di reazioni di fronte all’insostenibile leggerezza con cui, dopo lo tsunami che ha spazzato via le roccaforti del partito: il segretario Matteo Salvini ha detto di aver vinto, di essere voglioso di governare per i prossimi cinque anni, di essere solo deluso per il 9 per cento dei consensi, ma di non voler fare un passo indietro. (Il Fatto Quotidiano)

Se il Pd piange, la Lega non ride: il Carroccio si è fermato attorno all’11 per cento di preferenze in Fvg, facendosi doppiare da Fratelli D’Italia. A livello nazionale, il dato è ancora peggiore, con il partito che non arriva al 9 per cento; a pesare, secondo le analisi, è soprattutto la perdita di voti nel Nord Est, storico bacino della compagine. (Friuli Oggi)

C’è attesa per il consiglio federale della Lega convocato per oggi pomeriggio a Milano, dove gli esponenti veneti – capeggiati dall’assessore regionale Roberto Marcato – potrebbero chiedere un cambio ai vertici del partito. (il Resto del Carlino)

Alessandro Amadori, politologo e partner dell’Istituto Piepoli, è l’autore, insieme a Giuseppe Valditara, del libro È l’Italia che vogliamo’’, prefazione di Salvini. Leadership di Matteo Salvini in bilico? Non ho la sensazione che nella Lega ci siano delle figure che sia per loro volontà che per profilo politico possano realmente sostituirsi a Salvini. (IL GIORNO)

Di Marco Cremonesi Salvini vede i presidenti di Regione e convoca il consiglio federale. Ma non pensa alle dimissioni: Il mio mandato è in mano ai militanti, non a due ex consiglieri e un ex deputato. Nelle roccaforti storiche di Lombardia e Veneto la sconfitta brucia come il fuoco (Corriere della Sera)

Il presidente della Regione, Luca Zaia, che anche negli ultimi giorni di campagna elettorale aveva posto l’urgenza di approvare l’accordo già concluso con il Governo Draghi come primo atto del prossimo Governo, adesso teme che il Carroccio a livello nazionale non trovi la forza d’imporre questa priorità (tale è ritenuta almeno per il Veneto). (altovicentinonline.it)