Fisco, la missione di Draghi: mettere ordine tra duecento norme

la Repubblica INTERNO

Una commissione per la riforma fiscale snella, con personaggi autorevoli ed operativi, con un orizzonte temporale breve e con l’obiettivo, con tutta probabilità, di impostare una legge delega.

Le indicazioni politiche di massima sono state fornite dallo stesso presidente del Consiglio in Parlamento: riforma organica, progressività riduzione graduale della pressione fiscale, semplificazione.

Anche le imposte sul capitale sono le più alte d’Europa: 23 per cento contro una media del 21 per cento dell’area euro

Sono queste le prime indicazioni che emergono sulla rivoluzione fiscale targata Draghi che dovrebbe segnare una delle priorità del nuovo governo. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Ma se il tema della composizione delle commissioni si può rinviare al capitolo della riforma della giurisdizione, non altrettanto si può fare per evitare il continuo smantellamento del corpus delle norme tributarie. (ilGiornale.it)

"L'attuale impianto del nostro sistema fiscale – torna ad intervenire Miani – risale a cinquant'anni fa. Noi crediamo che l'attualeper scaglioni di reddito ponga diverse criticità, tra cui quella del salto didell'aliquota marginale tra il secondo e il terzo scaglione, al superamento dei 28 mila euro. (BarlettaViva)

Tassinari: il fisco e la lezione danese. Intervista a RaiNews24. Condividi. "Le riforme dovrebbero essere affidate a esperti" ha detto Mario Draghi nel suo primo discorso al Senato citando il modello della Danimarca in materia fiscale. (Rai News)

febbraio del 2009, il premier danese Anders Fogh Rasmussen presentò la sua ambiziosa riforma fiscale così: «Renderà attraente il lavoro, incoraggerà i risparmi e ridurrà il debito». Peraltro, il primo ministro danese aveva già promosso nel 2001 un’altra riforma incisiva, la “tax freeze”, il “congelamento delle imposte”. (la Repubblica)

Proponiamo il frazionamento in due dell’attuale terzo scaglione: il primo, da 28 mila euro a 40 mila euro, con un’aliquota marginale del 32 per cento; il secondo, da 40 mila euro a 55 mila euro, con un’aliquota marginale del 38 per cento Ed anche noi attendiamo da anni riforme che snelliscano e semplifichino il sistema fiscale e rendano più agevole anche il nostro compito che diventa ogni giorno più complesso, al limite della insostenibilità. (TraniLive.it)

Va ribadito, quindi, come, concordando con l’impostazione del nuovo governo, non sarà possibile riformare un’imposizione così importante, come quella generata dall’Irpef, senza valutare una riforma complessiva dell’intero sistema fiscale italiano. (Startmag Web magazine)