Petrolio di nuovo in corsa: atteso un taglio da 10 milioni di barili dall’Opec+

Wall Street Italia ESTERI

Giovedì (ieri), lo stesso Trump aveva affermato in un tweet che, al termine di colloqui telefonici intrattenuti con il principe ereditario saudita Mohammad Bin Salman e il presidente russo Putin, si sarebbe aspettato una riduzione di “circa 10 milioni di barili e forse molto di più”.

La combinazione di questi fattori ha abbattuto il valore del petrolio e, affermano gli analisti, nemmeno un taglio alla produzione di 10 milioni di barili al giorno sarebbe sufficiente a bilanciare un calo della domanda quantificato intorno ai 35 milioni di barili. (Wall Street Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il segretario generale dell'OPEC, Mohammed Barkindo, è costantemente in contatto con i Paesi membri dell'OPEC+, che sarebbero favorevoli ad un nuovo summit da tenersi il prossimo 6 aprile e avrebbero aperto ad un taglio della produzione petrolifera. (Sputnik Italia)

– Negli ultimi anni, dallo sviluppo dello shale oil americano, i sauditi hanno perso circa la metà del mercato americano. – Prenderci con i prezzi del petrolio è impossibile, ma diciamo che sarà più alto degli attuali 30 dollari, perché saremo tornati lentamente a normalità. (Sputnik Italia)

COME NASCE LA VICENDA. Opec+ è composto dai paesi membri dell’OPEC, dalla Russia e da altri nove alleati, che hanno coordinato una serie di tagli alla produzione volti a sostenere il mercato dal 2017. (Energia Oltre)

Putin ha dichiarato di essere pronto per un accordo con i suoi partner e di "collaborare con gli Stati Uniti". C'è da dire che una grande responsabilità in questa situazione ce l'hanno anche gli Stati Uniti che hanno pressoché annullato gli sforzi dell'Opec+ a partire dal 2017. (AGI - Agenzia Italia)

Il mercato si aspetta che i Paesi produttori decidano ulteriori misure di emergenza per sostenere i prezzi. Già ieri l'Arabia Saudita ha chiesto una riunione d'emergenza dei Paesi produttori per stabilizzare il mercato raggiungendo "un accordo equo". (Milano Finanza)

Sicuramente Donald Trump può fare pressione per un recupero dei prezzi nel breve che consenta ai produttori americani di shale oil di sopravvivere, anche ristrutturando. I prezzi del greggio quotavano tra i 50 e i 65 dollari prima del diffondersi dell’epidemia e per tornare a quei livelli la strada è lunga. (FIRSTonline)