Il nonno di Eitan deve essere arrestato: il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso

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Non è stato accettato il ricorso dei difensori del nonno di Eitan - l'unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone - contro l'ordinanza di arresto emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Pavia.

Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto le motivazioni dei legali di Shmuel Peleg, destinatario di un mandato di arresto internazionale in attesa di essere eseguito.

Nel frattempo gli avvocati del cittadino israeliano, che l'11 settembre scorso aveva prelevato il bambino portando in patria (dopo un passaggio dal Ticino), accusano in un comunicato stampa la procura di Pavia. (Ticinonline)

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Ordinanza che ha dato origine a un mandato d’arresto internazionale, allo stato non eseguito. La difesa di Peleg, col legale Paolo Sevesi, per ora preferisce non commentare e si riserva di farlo dopo che avrà letto le motivazioni e potrà valutare anche se fare ricorso in Cassazione. (Corriere del Ticino)

Caso Eitan, il tribunale del Riesame conferma il mandato di arresto internazionale per il nonno. (La Repubblica)

Gli avvocati del nonno accusano la procura di Pavia per il comunicato stampa sul mandato di arresto di Shmuel Peleg: 'Cose gravissime'. MILANO. Tutto questo può passare sotto silenzio - conclude il difensore - e se un giornalista televisivo osa fare domande che insinuano dubbi, questo deve essere imbavagliato". (La Provincia Pavese)

L'ordinanza del gip ha dato origine a un mandato d'arresto internazionale, allo stato non eseguito. L'ordinanza del gip riguarda anche Gabriel Alon Abutbul, "soldato di ventura" dell'agenzia di contractor statunitense BlackWater, che avrebbe aiutato Peleg a portare il piccolo a Tel Aviv. (Sky Tg24)

Tuttavia, Peleg non ha considerato che Eitan «non era un oggetto» ma «una persona in condizioni di indicibile fragilità». I giudici del Tribunale del Riesame di Milano confermano: il nonno materno di Eitan va arrestato per sequestro di persona e trattenimento di minore all'estero, nel caso specifico Israele. (Il Mattino)

La vendita di stupefacenti non si sarebbe fermata nemmeno quando la circolazione delle persone era limitata in ragione delle misure di contenimento per la pandemia da Covid-19 “Gli indagati sarebbero responsabili di centinaia di cessioni di cocaina, hashish e marijuana nella zona della Vucciria” spiega il Capitano Aniello Falco. (LaPresse)