Arezzo, manda una mail ai carabinieri e si salva: la famiglia la segregava per non farle vedere il fidanzato

Blitz quotidiano INTERNO

Arezzo, manda una mail ai carabinieri e si salva: la famiglia la segregava per non farle vedere il fidanzato (Foto d’archivio Ansa). Manda una mail ai carabinieri in provincia di Arezzo e così si salva.

Che sarebbe stata tenuta segregata in casa dalla famiglia per impedirle di frequentare il fidanzato a causa della diversa fede religiosa.

Arezzo: ragazza pachistana manda mail ai carabinieri che la liberano. (Blitz quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, guidata dal capitano David Millul. La mail con richiesta di aiuto. La "liberazione" della giovane, una ventenne residente nel Valdarno aretino, è avvenuta nei giorni scorsi, durante la settimana pasquale. (ArezzoNotizie)

A fronte dell’emergenza in atto, Caritas Etiopia ha lanciato un appello alla rete internazionale delle Caritas, per il sostegno di un vasto programma di aiuti. Preoccupano inoltre la condizione dei circa 96mila rifugiati eritrei ospitati in diversi campi nella regione alcuni dei quali risultano essere gravemente danneggiati. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Tutto è iniziato con l'inoltro della richiesta di aiuto pervenuta ai carabinieri tramite posta elettronica. Alla giovane, di origine pachistana come il fidanzato, vent'anni circa, era stato tolto il cellulare e poteva uscire di rado e "scortata". (La Repubblica Firenze.it)

La ragazza al momento è al sicuro ed è stata affidata ad un centro antiviolenza. Sono in corso ulteriori indagini per approfondire i contorni della vicenda e definire con esattezza le responsabilità dei singoli familiari (Valdarno24)

Sempre secondo il racconto della ragazza, stava quasi per abbandonare il proposito di chiedere aiuto, quando ha trovato una possibile soluzione: approfittando dei pochi momenti in cui la famiglia le lasciava utilizzare il computer per la didattica a distanza, ha creato una casella di posta elettronica e ha contattato, proprio via e-mail, i carabinieri. (Rai News)

La ragazza ha confermato tutto il racconto in caserma ed è stata quindi affidata ad un centro antiviolenza. Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire le responsabilità dei famigliari (Fanpage.it)