Diabete, nuova combinazione dai 3 effetti

Fortune Italia SALUTE

Controllare il diabete, evitare l’aumento di peso e proteggere il cuore.

“La disponibilità di un range più ampio di dosaggi del farmaco significa avere una maggiore flessibilità di impiego e poter venire incontro a esigenze che cambiano anche nel corso della malattia”, conclude

Quando una sola terapia non basta più per tenere sotto controllo la glicemia, arrivano i rinforzi: l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la combinazione di dulaglutide, principio attivo di ultima generazione di Eli Lilly, con gli ipoglicemizzanti orali SGLT-2 inibitori, quando questi non sono più abbastanza efficaci. (Fortune Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha appena approvato dulaglutide, un principio attivo di ultima generazione che ha lo scopo, nell’ambito delle cure contro il diabete, di tenere sotto controllo la glicemia in combinazione con gli ipoglicemizzanti orali Sglt-2 inibitori, quando questi ultimi non risultano più abbastanza efficaci. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

Inoltre – conclude il prof. Avogaro – l’iniezione con la ‘penna’ è molto semplice e questo aiuta i pazienti ad avvicinarsi con maggiore fiducia e facilità a una terapia iniettiva”. (PharmaStar)

Oggi l'AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha approvato la nuova «combinazione» con il dulaglutide, principio attivo di ultima generazione di Eli Lilly, con gli ipoglicemizzanti orali SGLT-2 inibitori, quando questi non sono più abbastanza efficaci per controllare il diabete. (Il Mattino)

Per la terapia con dulaglutide infatti basta una sola somministrazione sottocute alla settimana: nonostante si tratti di una terapia iniettiva, i pazienti la accettano di buon grado e questo si traduce in una maggiore aderenza alla cura e in risultati migliori. (Corriere Quotidiano)

«L’associazione di dulaglutide con l’agonista del recettore del GLP1 consente un miglior controllo della glicemia con un trattamento semplice e ben tollerato» assicura Angelo Avogaro, presidente eletto della Società italiana di diabetologia (HealthDesk)

Inoltre, la possibilità di associare l’agonista del recettore Glp-1 a una terapia con inibitore Sglt-2, ma anche viceversa, aumenta la possibilità di una migliore gestione della malattia in un maggior numero di casi”, conclude (Yahoo Finanza)