Taiwan: Cina, riuscite le operazioni di lancio di missili

La Sicilia ESTERI

L'Esercito popolare di liberazione (Pla) ha "revocato il controllo marittimo e dello spazio aereo al largo della costa orientale dell'isola di Taiwan" con la riuscita delle manovre di lancio missilistiche che "hanno colpito con precisione tutti gli obiettivi".

In una nota diffusa nel pomeriggio, il colonnello Shi Yi, portavoce del Comando del teatro orientale della Pla, ha osservato che le attività sull'area di mare predeterminata al largo di Taiwan hanno permesso di "testare le capacità di attacco di precisione e di blocco dell'area. (La Sicilia)

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Un gesto che ha irritato fortemente Pechino e che ha portato la tensione con gli Stati Uniti a livelli mai toccati negli ultimi mesi La manovra anticipa di qualche ora la massiccia esercitazione militare annunciata dall'esercito cinese in risposta alla visita diplomatica a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti americana, Nancy Pelosi. (Tiscali Notizie)

Jet in volo e 11 missili: la morsa di Pechino attorno a Taiwan dalla nostra inviata Anna Lombardi. Condanna dei paesi del G7, invito alla calma della Ue. Gli Usa cancellano un test missilistico (la Repubblica)

Il Giappone chiede alla Cina lo stop immediato alle manovre. Il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi ha chiesto alla Cina di «fermare immediatamente» le esercitazioni militari intorno a Taiwan, decise in risposta alla visita nell'isola della speaker della Camera USA Nancy Pelosi, dopo gli sviluppi che hanno visto cinque missili balistici cinesi cadere nella zona economica esclusiva nipponica (Corriere del Ticino)

Nelle scorse ore, dopo le mobilitazioni cinesi in seguito alla visita della speaker della Camera dei rappresentanti americana Nancy Pelosi, il governo di Tokyo tramite il segretario capo di gabinetto Hirokazu Matsuno ha sollecitato «fortemente una risoluzione pacifica» della questione Cina-Taiwan tramite vie diplomatiche a Pechino. (Open)

"Sono gli Stati Uniti che hanno provocato i guai, la crisi e che continuano ad aumentare le tensioni", ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, commentando con toni aspri il comunicato congiunto del G7 che ieri ha chiesto a Pechino di evitare una "aggressiva attività militare" per il rischio di una "escalation non necessaria" e di "non cambiare unilateralmente lo status quo con la forza". (Tiscali Notizie)

Parole fin troppo chiare che lasciano intendere quanto sia ormai alta la tensione nella regione di Taiwan che è pericolosamente vicina anche alle isole del Giappone. Insomma in questo scontro durissimo tra Washington e Pechino si inserisce anche Tokyo che potrebbe diventare presto un obiettivo della furia cinese nella regione. (Liberoquotidiano.it)