Mariupol, Capuzzo: “Evacuazione? Vi dico perché quella di Azov è una resa”

Nicola Porro ESTERI

Dimensioni testo Piccolo

di Toni Capuozzo

Resta un buco nero, in quei sotterranei. Le voci – russe – sull’esistenza di un laboratorio chimico e sulla presenza di militari di paesi Nato. Il momento della verità è vicino, perché o ci sono o non ci sono, era un bluff di propaganda. E vedremo se qualcuno resta, come un giapponese in un’isola del Pacifico. E resta una perplessità: “Mariupol è ora in rovina dopo un assedio russo che è costato la vita a migliaia di civili”, scrive Open. (Nicola Porro)

Su altre testate

Non a caso il procuratore generale russo ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento ucraino Azov come “organizzazione terroristica”. Il primo a parlare è stato, in mattinata, il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, secondo cui “i criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati. (Il Fatto Quotidiano)

L’Ucraina spera che la diplomazia internazionale aiuti il salvataggio di chi ha resisto a Mariupol per settimane sotto bombardamenti e un soffocante assedio. L’assedio dell’Azovstal rimane una delle pagine più lunghe, complesse e drammatiche della guerra in Ucraina. (InsideOver)

Nelle aree di Bakhmut, Klinovy, Soledar e Vovchoyarivka" i russi hanno invece lanciato missili "dagli aerei Su-35". La notizia del giorno, l'83/mo dall'inizio del conflitto, resta però la fine della battaglia di Mariupol, dopo la decisione dell'Ucraina di fare evacuare i militari che ancora difendevano l'acciaieria Azovstal. (AGI - Agenzia Italia)

Il portavoce del Cremlino aveva garantito che i combattenti della Azovstal sarebbero stati trattati secondo gli standard internazionali. "Sono criminali nazisti - ha detto Vyacheslav Volodin tra gli applausi dell'emiciclo - (Euronews Italiano)

Ed è adesso il presidente del Parlamento (la Duma), Vyacheslav Volodin, che tende a distinguere tra prigionieri «soldati regolari» e invece volontari della Azov In verità, l’epopea di Mariupol e degli «eroi», come li definiscono apertamente in Ucraina compreso il presidente Zelensky, non è affatto finita. (Corriere della Sera)

Roma, 18 mag. Lo ha detto il leader filo-russo di Donetsk, Denis Pushilin. (LaPresse)