Terremoto, le voci da Turchia e Siria: paura, morte e tantissimi sotto le macerie

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Vatican News - Italiano INTERNO

Città del Vaticano Oltre mille morti, migliaia di feriti. Nella notte tra domenica e lunedì c’è stato un forte terremoto, di magnitudo 7.8, tra il sud della Turchia e il nord della Siria. Moltissimi edifici in decine di città di entrambi i Paesi sono crollati e la stima delle vittime è ancora provvisoria visto che numerosissime persone si trovano sotto le macerie. Tutto questo in un contesto difficile, sia per la presenza di molti rifugiati, ma anche per le temperature rigide invernali. (Vatican News - Italiano)

La notizia riportata su altri giornali

Tra coloro che sono rimasti intrappolati sotto le macerie del terremoto che ha colpito la scorsa notte la Turchia e la Siria ci sono anche decine di bambini: sui social numerosi video e immagini immortalano le operazioni di soccorso. (Fanpage.it)

"Quello che abbiamo per la Turchia in questo caso è una sorta di scenario peggiore: un terremoto molto grande di magnitudo 7.8, ma anche a bassa profondità, solo circa 10 chilometri sotto la superficie. (Il Sole 24 ORE)

Il primo terremoto di magnitudo 7.9 e le numerose scosse successive sono legate all’attivazione di una porzione della faglia dell’Anatolia orientale, nel punto nel quale convergono tre placche tettoniche. (Fanpage.it)

Sono immagini drammatiche quelle che arrivano dalla Turchia meridionale e dalla Siria settentrionale, una vasta area colpita da un violento terremoto di magnitudo 7.5. (Calciomercato.com)

Mentre i soccorritori lavorano senza sosta per soccorrere il prima possibile le persone rimaste sotto le macerie del potentissimo terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria, tra coloro di cui non si hanno ancora notizie c’è Christian Atsu, calciatore ghanese ex Chelsea e Newcastle che risulta ancora disperso. (Il Fatto Quotidiano)

«Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento - ha detto Özener - Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Lo ha dichiarato Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, evidenziando la portata di un disastro costato la vita ad almeno 1.400 persone. (Il Sole 24 ORE)