Libia: Conte in missione ad Algeri mentre Erdogan "occupa" il Mediterraneo

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Conte: "Confidiamo nella diplomazia e non nelle armi" Libia: Conte in missione ad Algeri mentre Erdogan "occupa" il Mediterraneo Nuovo appello del premier Conte, in visita in Algeria, alla pace in Libia costruita con la forza della diplomazia e non con l'uso delle armi.

Durante la visita Conte ha avuto colloqui con Djerad e con il presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune.

L'appello di Conte. (Rai News)

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L'accordo, accolto con disappunto dai vicini regionali (Grecia, Cipro, Israele), segna una fase nuova nello sfruttamento delle risorse energetiche libiche e pregiudica gli interessi italiani. Erdogan ha definitivamente vuotato il sacco: "Entro il 2020 inizieremo le trivellazioni nel Mediterraneo orientale alla ricerca di nuovi giacimenti di gas naturale". (Liberoquotidiano.it)

Le forze di Haftar hanno sparato "cercando di infiltrarsi verso le nostre forze», precisa il post, aggiungendo che le milizie filo-governative «hanno distrutto un carro armato» nell’azione. «In una nuova violazione del cessate il fuoco», le milizie del generale Khalifa Haftar "aprono il fuoco sul fronte al-Khallatat": lo scrive la pagina Facebook dell’operazione 'Vulcano di collera' delle forze filo-governative citando il portavoce Mohamed Gnounou ma senza precisare dove si trovi questa località. (Giornale di Sicilia)

Secondo la fonte, la produzione di petrolio della Libia diminuirà di almeno 700.000 barili al giorno, il che equivale a oltre 47 milioni di dollari al giorno. Non bisogna fare del petrolio un’arma di guerra, non bisogna che diventi materia di divisioni o di chi offre di più”. (askanews)

Dopo l’ok alle dichiarazioni finali è previsto che la cancelleria Angela Merkel incontri, separatamente, i due leader libici assenti al tavolo della conferenza. Della questione libica ha parlato nel pomeriggio il premier Conte, richiamando le parti ad una nuova fase di pace. (MeteoWeek)

Soltanto una guida libica e un processo politico completamente interno può mettere fine al conflitto e portare una pace duratura”. Ai sei punti sopra menzionati si aggiunge un ‘follow up’ che definisce il percorso di verifica da svolgere nel tempo sugli eventuali progressi ottenuti. (9 colonne)

“Per quanto mi riguarda, possono anche esporre le loro idee sulla Libia uno dopo l’altro. Lo conferma il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas alla Bild am Sonntag. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)