Un altro mondo resta possibile. Quale lezione dal G8 di Genova

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Avvenire INTERNO

Quel fatto così clamoroso diede il 'la' agli anni della «globalizzazione galoppante » durante i quali l’Occidente – come il mondo intero – credette di essere entrato nell’epoca dell’espansione illimitata.

A vent’anni di distanza, placata l’emotività di quei momenti, in un mondo completamente diverso, è l’ora di riflettere sul significato di quelle giornate.

La discussione sul nuovo ordine mondiale fu sepolta dalla violenza che sconvolse quei giorni. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Alessandro Principe ha raggiunto Haidi, la madre di Carlo, per un’intervista su quei giorni e sugli sviluppi, le cui propaggini giudiziarie sono arrivate fino a oggi. Ricordo solo che quando ho cominciato a capire che il ragazzo steso a terra in piazza Alimonda era Carlo ho pensato “Non è vero”. (Radio Popolare)

“Non rincorriamo scadenze, agiamo secondo i nostri tempi ma il caso ha voluto che in questo periodo ricorra il ventennale delle bellissime giornate di rivolta del G8 di Genova e della tragica morte di Carlo Giuliani – scrivono gli anarchici - In questi 20 anni, su quelle giornate, politici, capetti e politicanti di movimento, preti e persino la famiglia di Carlo, hanno vomitato – chi analisi riformistiche e prive di verita’, chi vere e proprie diffamazioni sulla persona di Carlo – dicono – Noi invece vogliamo ricordarlo dandogli la dignita’ che merita, senza ipocrisie, lontani da idolatrie”. (Genova24.it)

Esattamente, quel che avrebbe detto un No Global, vent’anni fa. Tutte cose che vent’anni fa chiedevano i No Global. (Fanpage.it)

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LEGGI ANCHE Il g8 di Genova 20 anni dopo Il manifestante 23enne fu ucciso da un colpo di pistola sparato da un giovane carabiniere, Mario Placanica, bloccato in Piazza Alimonda a bordo di un defender circondato dai dimostranti in protesta nei giorni del G8. (LaPresse)

Le “spiegazioni” delle forze dell’ordine – per l’assalto alla Diaz – furono la classica toppa quasi peggiore del buco Le forze dell’ordine persero completamente il controllo. (Il Riformista)