Coronavirus Veneto: 5505 casi positivi, più 233 rispetto a domenica sera

TGR – Rai INTERNO

Un reparto di terapia intensiva. Salgono a 5.505 i casi di positività registrati in Veneto, con un aumento di 233 rispetto alla precedente rilevazione di domenica pomeriggio.

Lo riferisce il bollettino della Regione.

Con gli ultimi 6 decessi il totale sale a 192.

Le persone in isolamento (positivi più contatti) sono 15.376.

I ricoverati meno gravi sono 1.206 (+29), quelli in terapia intensiva sono 281 (+13); le persone dimesse dall'inizio dell'epidemia sono 327. (TGR – Rai)

La notizia riportata su altri giornali

Dei pazienti ricoverati con il Covid-19 in Veneto, 1318 (tredici in più di ieri pomeriggio), si trovano in area non critica, mentre 304 sono ricoverati in terapia intensiva (dieci in più rispetto alle 17 di ieri). (La voce di Rovigo)

In questa maniera, dovrebbe essere reso possibile ottenere una cinquantina di dispositivi di questo tipo, solamente nel settore pubblico. L'emergenza è quella di aumentare il numero di posti letto. (La voce di Rovigo)

Se così fosse lo starebbero nascondendo male, visto che lo si può trovare persino su Wikipedia. Evidentemente si sono resi conto che agli utenti di Facebook non la si fa e i servizi segreti hanno gettato la spugna. (Bufale Un Tanto Al Chilo)

Nella realizzazione del piano veneto saranno coinvolti 714 operatori del Dipartimento di prevenzione della Regione (medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari) e una quindicina di squadre della Croce Rossa. (Il Fatto Quotidiano)

E poi lancia un’idea: “Io capisco l’emergenza – dice – non sono un burocrate: ma certi decreti andrebbero scritti con le Regioni, lo dico con spirito di collaborazione. “Il governo ha stanziato 25 miliardi con il “Cura Italia”, ma ci vorrà una seconda fase: quella della cura da cavallo. (AGI - Agenzia Italia)

"Mancano materiali, abbiamo difficoltà a portare avanti questa cosa, ma la portiamo avanti, ci crediamo - ha detto Zaia -. I primi test verranno eseguiti sugli operatori della sanità, delle case di riposo e a seguire le persone maggiormente esposte". (L'Unione Sarda.it)