Taiwan, Pechino convoca gli ambasciatori del G7 (Italia inclusa): “Non tolleriamo violazioni della sovranità cinese”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Secolo d'Italia ESTERI

Il portavoce della missione cinese presso la Ue, Zhang Ming ha avvisato che Pechino risponderà a “qualsiasi azione che viola la sovranità e l’integrità territoriale della Cina”.

“Taiwan fa parte del territorio cinesi ed intromettersi nelle sue questione è una violazione della sovranità cinese”, ha poi specificato.

Considerando anche come quattro di quei cinque abbiano «sorvolato l’isola principale di Taiwan»

Il ministero degli Esteri cinese ha convocato ambasciatori e incaricati d’affari dei Paesi del G7, compresa l’Italia, e dell’Unione Europea in Cina per manifestare il disappunto di Pechino rispetto al comunicato di ieri che richiamava ai rischi di una “escalation non necessaria” e di una destabilizzazione nello Stretto di Taiwan. (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altre testate

04 agosto 2022 a. Parole fin troppo chiare che lasciano intendere quanto sia ormai alta la tensione nella regione di Taiwan che è pericolosamente vicina anche alle isole del Giappone. (Liberoquotidiano.it)

Un gesto che ha irritato fortemente Pechino e che ha portato la tensione con gli Stati Uniti a livelli mai toccati negli ultimi mesi La manovra anticipa di qualche ora la massiccia esercitazione militare annunciata dall'esercito cinese in risposta alla visita diplomatica a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti americana, Nancy Pelosi. (Tiscali Notizie)

Tuttavia, quello che preoccupa è il fatto che la notifica di queste esercitazioni è stata inviata poco prima dell’inizio. (Open)

“Non c’è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per un’attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan”, ha fatto sapere via Twitter. Le esercitazioni militari avrebbero – lo si legge in una del il ministero della Difesa taiwanese – “l’obiettivo di cambiare lo status quo e di destabilizzare la sicurezza della regione”. (Virgilio Notizie)

L'Esercito popolare di liberazione (Pla) ha "revocato il controllo marittimo e dello spazio aereo al largo della costa orientale dell'isola di Taiwan" con la riuscita delle manovre di lancio missilistiche che "hanno colpito con precisione tutti gli obiettivi". (La Sicilia)

Alla fine l’americano accettò di riconoscere la Repubblica popolare come unico governo legittimo della Cina, affidando Taiwan alla sua sorte «in un orizzonte temporale compatibile con le esigenze interne degli Stati Uniti». (Corriere della Sera)