La Polonia non è più un 'paria', chiusa la procedura per violazione dello stato di diritto

La Polonia non è più un 'paria', chiusa la procedura per violazione dello stato di diritto
EuropaToday ESTERI

La Commissione europea ha chiesto di chiudere definitivamente la procedura contro la Polonia per le accuse di violazione dello stato di diritto. La decisione, che ora attente solo 'ok formale (e scontato) del Consiglio Ue "segna un nuovo capitolo per la Polonia. Dopo più di 6 anni, riteniamo che la procedura dell'articolo 7 possa essere chiusa. Mi congratulo con il primo ministro Donald Tusk e il suo governo per questo importante passo avanti", ha annunciato la presidente dell'esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, su X. (EuropaToday)

Se ne è parlato anche su altre testate

Secondo la nota diramata dalla Commissione, "non esiste più un chiaro rischio di una grave violazione dello stato di diritto in Polonia": l'unico Paese insieme all'Ungheria per cui sia mai stata attivata la procedura, considerata l'opzione "atomica" di intervento delle istituzioni dell'Unione europea in caso di serio rischio di violazione dei valori fondamentali dell’Ue. (Euronews Italiano)

In seguito al piano d’azione presentato da Varsavia a febbraio per rispondere all’annosa controversia sullo Stato di diritto e sull’indipendenza del sistema giudiziario, l’esecutivo Ue ha annunciato la propria intenzione di chiudere la procedura secondo l’articolo 7 del Trattato Ue. (EuNews)

Dopo più di 6 anni, riteniamo che la procedura dell'articolo 7 possa essere chiusa. Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen su X. (Il Messaggero Veneto)

La Polonia esce dalla procedura europea per violazione dello Stato di Diritto. L’annuncio di Von Der Leyen su X

Ora la Commissione europea ha deciso di chiuderla. (Fanpage.it)

Con queste parole la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato la chiusura della procedura contro Varsavia per violazione dello stato di diritto. Mi congratulo con il primo ministro Donald Tusk e il suo governo per questo importante passo avanti”. (Il Fatto Quotidiano)