Cos’è la mobilitazione parziale ordinata da Putin in Russia (e perché è una dichiarazione di guerra)

Corriere della Sera INTERNO

Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio Finora il presidente russo aveva resistito a indire una mobilitazione. Ora ha firmato un decreto con effetto immediato: al fronte saranno chiamati 300 mila riservisti con esperienza militare e di combattimento. Ma in Ucraina potrebbe non bastare Il presidente russo Vladimir Putin, 69 anni (foto Ap/Kremlin Pool Photo) Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, la prima della Russia dal secondo conflitto mondiale, segnando dunque il passaggio dalla cosiddetta operazione militare speciale a una dichiarazione di guerra formale, come richiesto dalla legge russa. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È quanto raccontato alla Bbc da una ragazza di Melitopol, città occupata nella regione di Zaporizhia, una delle quattro zone dell’Ucraina dove a partire dal 23 settembre quattro milioni di ucraini sono stati chiamati a decidere via referendum sull’annessione alla Russia (Tempi.it)

In mano all'esercito invasore il 15 per cento dei territori. Gli Stati Uniti vogliono una risoluzione Onu di condanna. Zelensky: Se Putin ratifica questi plebisciti falsi non abbiamo più niente da dirci. (la Repubblica)

La Russia sostiene di aver vinto i referendum nei territori ucraini occupati che ne sancirebbero per il Cremlino l'annessione a Mosca, con percentuali che vanno dal 90 al 99% di sì. Un referendum definito una farsa dal governo di Kiev e dalla comunità internazionale, in cui uomini armati sono andati casa per casa a far votare le persone. (Today.it)

I referendum farsa organizzati dal Cremlino non potevano andare in un modo differente: alla fine, com’era prevedibile, ha vinto la proposta di annessione dei territori di Donetsk, Luhansk, Kherson, Zaporizhia alla Federazione Russa. (La Legge per Tutti)

La posizione di Berlino nei riguardi dei territori ucraini occupati dove le autorità filorusse hanno indetto referendum di adesione a Mosca non cambia. A chiarirlo è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista alla Neue Osnabrücker Zeitung. (Adnkronos)

Qualche giorno per conteggiare i voti estorti con le buone o con le cattive ai cittadini del Luhansk, del Donetsk, di Kherson e di Zaporizhzhia e poi, forse già dopodomani, il 30 settembre nel messaggio a entrambe le Camere del Parlamento russo, il presidente Vladimir Putin annuncerà l'adesione dei territori russi occupati dell'Ucraina alla Russia (ilGiornale.it)