Bonus di 5500 euro ai deputati per pc e tablet? Montecitorio: "Spese già in bilancio"

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ROMA. Ai deputati un "bonus" fino a 5500 euro per l'acquisto di pc e tablet? La notizia del budget aumentato per i dispositivi elettronici dei parlamentari ha fatto scatenare un putiferio. Da Montecitorio arriva però la replica: "Si tratta di una rimodulazione delle dotazioni già spettanti ai deputati per la gestione delle attività di ufficio. In base alla precedente disciplina, infatti – si sottolinea in una nota – i deputati, nell’arco della legislatura, potevano chiedere un rimborso per l’acquisto di beni informatici e forniture di cancelleria per un valore pari a quello previsto dalla nuova disciplina che si limita ad aumentare la flessibilità delle dotazioni, consentendo di rafforzare la componente informatica rispetto all’utilizzo del materiale per lo più cartaceo. (YouTG.net)

Ne parlano anche altri giornali

Un maxi-bonus da 5.500 euro per comprarsi tablet, smartphone, schermi a 34 pollici, cuffie e altri dispositivi bluetooth e computer. Una cifra più che raddoppiata rispetto alla precedente legislatura, quando il budget era pari a 2.500 euro. (Wall Street Italia)

La notizia del bonus da 5.500 euro che i deputati si sono destinati per l’acquisto di smartphone, tablet e pc, ha fatto discutere. (Oggi Treviso)

Lo spiegano fonti di Montecitorio: "'Regalo di Natale'? No, è una rimodulazione delle dotazioni già spettanti ai deputati per la gestione delle attività di ufficio" (Adnkronos)

È un cashback da 5.500 euro, ma vale solo per loro: i deputati. (Zoom24.it)

Un “maxibonus” di Natale da 5.500 euro in arrivo a dicembre per tutti i deputati: lo scorso 24 novembre, come ha spiegato il quotidiano La Repubblica, i questori della Camera Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Alessandro Manuel Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (Movimento 5 Stelle) hanno firmato una determina che dà l’ok a questo rimborso spese che andrà a soddisfare le «esigenze individuali di aggiornamento tecnologico». (Luino Notizie)

L’attività investigativa è stata svolta dai poliziotti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Toscana, coordinati dal gruppo reati informatici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze. (LaPresse)