Rai, tutte le nomine per i direttori di rete proposte dall'ad Salini

Gli altri nomi: Angelo Teodoli è stato proposto da Salini per il Coordinamento dei Generi, Duilio Giammaria per la direzione Rai Documentari, Franco Di Mare per il Day Time, Luca Milani per Rai Kids ed Eleonora Andreatta per la direzione del genere Fiction.

Capoprogetto e atruce a Rai Educational, nel 1999 è passata alla Direzione Teche e quindi a Rai Net.

Direttore di Rai Educazione nel 2010 e nel 2014 di Rai Cultura (Direzione che comprende Rai Scuola, Rai Storia, Rai 5, l'Orchestra Sinfonica Nazionale e le produzioni di prosa e musica colta per le reti generaliste). (ilGiornale.it)

Su altri media

Assediato dallo scontento quasi generale (quello del Pd è poi alle stelle), Fabrizio Salini per salvare la poltrona di ad della Rai si affida al signor Rossi. Ma non un Rossi qualsiasi che porta un cognome forse più diffuso tra gli italiani, ma Rossi Giampaolo, romano, classe 1966, consigliere d’amministrazione in quota Fratelli d’Italia e profondo conoscitore della tivù pubblica. (Lettera43)

Il consigliere Riccardo Laganà ha inviato una richiesta ai componenti del cda in vista della riunione di domani. Ritengo che votare indistintamente e nel complesso tutto il pacchetto significherebbe valutare profili che meritano sostegno unitamente ad altri sui quali invece possono sussistere perplessità”. (L'HuffPost)

Saperne di più è una tua scelta. (La Repubblica)

Idem per Duilio Giammaria: proposto per guidare la direzione 'Documentari' avrebbe ricevuto il parere favorevole di Laganà, Coletti e Salini, l'astensione di Rossi, Borioni e Foa, il parere negativo di De Biasio. (Adnkronos)

Le nomine per le direzioni dei Tg sono attese dopo le consultazioni elettorali in Emilia Romagna e Calabria del prossimo 26 gennaio. L’amministratore delegato della Rai aveva infatti prefigurato prima di Natale di voler procedere solo con le nomine dei vertici delle reti, non toccando i direttori dei telegiornali. (Il Riformista)

Quattro mesi di rinvii e attese e oggi il cda di fatto dà un voto complessivo di sfiducia. Le nomine passano e il Piano va avanti ma nessuna unanimità e maggioranze molto risicate. (Corriere Delle Alpi)