Putin cerca alleati tra i Brics “Insieme contro l'Occidente”

La Stampa ESTERI

«Senza offesa, ma è evidente a tutti che Mario Draghi non è Silvio Berlusconi e Olaf Scholz non è Angela Merkel»: nel giorno della decisione dell'Europa sull'ingresso nell'Unione di Ucraina e Moldova, da Mosca arriva una nuova porzione di insulti da Dmitry Medvedev.

L'ex presidente della Federazione Russa si è ritagliato una specializzazione nel sistema del potere russo: i suoi sfoghi di risentimento su Telegram ormai sono diventati un nuovo genere di comunicazione politica

(La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'eventuale nascita di questa unità di conto e il conseguente abbandono del dollaro comporterebbe lo sgretolamento del Dollaro (e dell'Euro) e l'impoverimento sostanziale e irrecuperabile dei paesi occidentali. (L'AntiDiplomatico)

In collegamento per l’incontro tra le potenze emergenti, oltre al presidente russo e quello cinese, presenti anche il presidente del Brasile, Bolsonaro, quello indiano Modi e del Sudafrica, Ramaphosa (Corriere TV)

Ha anche preso di mira le sanzioni occidentali, dicendo che tali sanzioni erano un’”arma a doppio taglio” che armava l’economia globale e avrebbe “danneggiato le persone del mondo”. Invece i paesi dovrebbero “abbracciare la solidarietà e il coordinamento”, ha affermato, promuovendo anche le nuove iniziative di sviluppo e sicurezza della Cina come modelli (Imola Oggi)

È la previsione confidata ad Huffington Post da Andrea Filtri, co-Head of European Equity Research per Mediobanca, riguardo alla possibilità che Russia, Cina, India, Brasile e Sudafrica possano farsi una propria moneta in grado di sfidare la centralità globale di dollaro ed euro “I Brics sono un panel come il G7 e non rappresentano una sfida reale al dollaro. (L'HuffPost)

Putin è forte del sostegno dei paesi Brics, che non hanno condannato la Russia né aderito alle sanzioni occidentali. Oltre a Xi, erano presenti anche l’indiano Narendra Modi, il brasiliano Jair Bolsonaro, il sudafricano Cyril Ramaphosa e il presidente russo Vladimir Putin. (Today.it)

Pubblicità Pubblicità. In quest’ottica la Cina individua un pericolo nell’espansione delle alleanze militari e giudica dannose le sanzioni unilaterali definite un’arma a doppio taglio, assicurando che la Cina sosterrà gli interessi fondamentali di Mosca che riguardano la sicurezza e la sovranità. (la VOCE del TRENTINO)