Omicidio fidanzati, 21enne confessa: "Ha agito senza pietà"

Adnkronos INTERNO

Il 21enne ha continuato a colpire le vittime "nonostante le ripetute invocazioni a fermarsi urlate" dai due.

(Foto Fotogramma). Ha confessato il 21enne fermato ieri per l'omicidio di Daniele De Santis e Eleonora Manta, avvenuto lunedì scorso a Lecce.

Colpi inferti con violenza e ripetutamente "senza che tali modalità dell'agire fossero necessarie - scrive ancora il sostituto procuratore - per l'economia e la consumazione del reato". (Adnkronos)

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Ai carabinieri ha confessato di averli uccisi perchè: "erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia". Il 21enne studente di scienze infermieristiche, ex coinquilino delle vittime, era stato mandato via di casa quando la coppia aveva deciso di vivere insieme. (Panorama)

La foto del numero memorizzato come "Ragazzo infermiere", ben visibile nella prima ricerca, era stata rimossa probabilmente per paura di essere rintracciati. Dopo aver scandagliato il cellulare delle vittime alla ricerca di contatti, quel particolare era saltato agli occhi. (Leggo.it)

È lui l’artefice del duplice delitto di Lecce che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per una settimana. E che ora ha confessato, con un movente choc: “Li ho uccisi perché erano troppo felici, mi è montata la rabbia” – Antonio De Marco, il ventunenne che ha confessato di avere ucciso Daniele De Santis e Eleonora Manta – GALLERY IL GIALLO - Il giallo è cominciato la sera del 21 settembre, quando nel loro appartamento sono stati ritrovati i cadaveri di Daniele De Santis, 33 anni, arbitro di calcio e proprietario di un Bed & Breakfast e della sua fidanzata Eleonora Manta, 30, avvocato e fresca vincitrice di un importante concorso dell’Inps. (OGGI)

29 settembre 2020 a. a. a. Un mistero, quello che sta prendendo piede in queste ore dopo l'arresto di Giovanni Antonio De Marco, il 21enne colpevole dell'omicidio di Daniele De Santis e la ragazzi di questo, Eleonora Manta (Liberoquotidiano.it)

Intanto la famiglia di De Marco ha nominato un proprio difensore di fiducia in sostituzione di quello d'ufficio. E' stata data questa disposizione sia per la giovane età del detenuto sia perché si tratta della sua prima volta all'interno del contesto carcerario. (Liberoquotidiano.it)

Un delitto compiuto con “spietatezza e totale assenza di ogni sentimento di compassione e pietà verso il prossimo”, è la descrizione del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini nel decreto di fermo. (CalcioNapoli1926.it)