Mafia, blitz contro clan di Bagheria: progettavano un omicidio. Le intercettazioni: «Lo scanniamo come un vitello»

Leggo.it INTERNO

Colpo alla famiglia mafiosa di Bagheria, nel Palermitano.

L'affronto pubblico al boss, il pestaggio e la sentenza di morte. Aveva osato sfidare pubblicamente il capomafia.

"Attività che venivano controllate direttamente da capomafia - spiegano gli investigatori dell'Arma - anche se non si esponeva mai in prima persona, delegando i suoi più fidati collaboratori"

Spaccio di droga e centri scommesse erano il core business del clan e a testimoniarlo c'è un'intercettazione del capomafia Massimiliano Ficano. (Leggo.it)

La notizia riportata su altri giornali

“Stipendiare” i carcerati: dovere sacro dei boss liberi. I boss, infatti, avevano deciso di ammazzare un pregiudicato locale, estraneo a Cosa nostra, ritenuto poco incline al rispetto delle regole imposte dall’organizzazione mafiosa. (In Terris)

“Lo portiamo in campagna e lo scanniamo come un vitello Sventato l’omicidio di mafia, era tutto pronto: “Lo scanniamo come un vitello”. (Internapoli)

Il mio personale grazie, della Giunta, del presidente del Consiglio comunale e di tutta l’amministrazione per il lavoro di indagine che ha portato ai provvedimenti di questa mattina». Quello di oggi è un colpo assestato anche allo spaccio di stupefacenti di diverso tipo che purtroppo vede coinvolti, in quanto consumatori, alcuni dei nostri giovani. (La Voce di Bagheria)

L’operazione, denominata 'Persefone', fa luce sulle attività della famiglia mafiosa di Bagheria, partendo dalla spedizione punitiva organizzata ai danni di un pregiudicato locale, restio a seguire i dettami di Cosa nostra e colpito perciò da un “pestaggio di avvertimento”, dopo il quale non solo non si è piegato a più miti consigli ma ha finito col mettere in discussione in pubblico l'autorità del boss Massimiliano Ficano, decretando la sua “condanna a morte”, sventata solo dall'intervento dei carabinieri. (GiocoNews.it)

Insieme a Massimiliano Ficano, ritenuto dagli investigatori il nuovo capomafia di Bagheria, sono stati fermati anche i suoi uomini più fidati. Il boss si vantava con i suoi fedelissimi di essere stato iniziato nell'organizzazione dai mafiosi vicini a Bernardo Provenzano che in passato si erano occupati della latitanza del padrino corleonese. (Giornale di Sicilia)

“Io autorizzato da tutti i cristiani”. “A me in questo minuto mi hanno autorizzato tutti i cristiani – continua Ficano facendo riferimento quando parla di ‘cristiani’ ai boss detenuti -. La “fierezza” del boss. (BlogSicilia.it)