Covid: il badante si contagia, risarcimento milionario richiesto al datore di lavoro

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Inoltre, sempre secondo quanto raccontato dalla famiglia del datore di lavoro a cui è stato richiesto il risarcimento, il badante nei primi giorni avrebbe preferito curarsi con metodi alternativi, ossia ricorrendo a infusi e antipiretici

A differenza del suo datore di lavoro, il badante presenta subito forti sintomi: febbre alta, difficoltà a respirare.

Come si può essere sicuri che sia stato il datore di lavoro a contagiare il badante?

I familiari del badante fanno causa al datore di lavoro. (Money.it)

La notizia riportata su altri media

Sono queste le parole del legale che assiste la famiglia del 63enne che morì di Covid ad aprile 2020, l’avvocato Massimo Fiorillo. Ribadisco che agiremo comunque in sede civile per ottenere un risarcimento che reputo più che fondato e doveroso alla luce delle plurime violazioni accertate (il Resto del Carlino)

Un’azienda di carne. «Ha contratto il virus perché costretto a prestare la propria attività lavorativa senza che il datore di lavoro gli fornisse gli adeguati dispositivi di protezione individuale e senza che lo sottoponesse a visita del medico competente». (Corriere)

La causa davanti al giudice del Lavoro del Tribunale di Ravenna. Secondo quanto delineato dal datore di lavoro, tramite memoria difensiva anche dell'assicurazione, è impossibile accertare il nesso causale tra l'infezione del badante e l'ambiente di lavoro. (La Stampa)

Inoltre, sempre secondo il datore di lavoro, il 68enne, no vax, avrebbe tentato cure alternative (come erbe e infusi e antipiretici) prima di essere ricoverato. La difesa della famiglia dell’anziano ci tiene a precisare che «I fatti sono diversi da come sono stati riportati». (ilmattino.it)

Ma si tratta di una causa civile, per quanto dalle potenziali ricadute nazionali, a cascata, su tante altre morti di questo genere. E va da sé che anche qui, in caso di condanna, le ripercussioni a cascata possono essere ampissime, in tutta Italia (La Gazzetta di Modena)

In base alle analisi condotte dai sanitari per conto della Procura l’uomo aveva elevati fattori di rischio per pluripatologie di cui era affetto ma non sarebbe stato adeguatamente protetto sia con mascherine che con altri dispositivi di sicurezza, sia con un adeguato distanziamento sula postazione di lavoro. (Livesicilia.it)