Coronavirus, pompe di benzina verso la chiusura totale

Vvox INTERNO

Ad annunciarlo in una nota Faib-Fegica-Figisc/Anisa.

Dalla notte di mercoledì 25 marzo infatti i primi ad aderire alla serrata saranno i gestori delle stazioni facenti parte della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; a seguire, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria.

«Da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio», affermano i gestori carburanti. (Vvox)

La notizia riportata su altre testate

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. (Live Sicilia)

Non è uno sciopero, precisa Bruno Bearzi, vicesegretario di Figisc-Anisa, ma la denuncia che dopo un mese di inascoltati appelli a governo, concessionari autostrade e compagnie comincerà ad avvenire l'inevitabile: le gestioni autostradali prima, per i costi annessi, e poi per gli altri impianti non ci sono, o non ci saranno, più le risorse per l'approvvigionamento di carburante. (TGR – Rai)

Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri”. “Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. (TerzoBinario.it)

I benzinai lamentano di essere i "dimenticati" di questa fase di crisi senza precedenti con le loro attività ridotte dell'85 per cento, e in risposta annunciano che chiuderanno gradualmente le stazioni di rifornimento. (La voce di Rovigo)

Nella loro presa di posizione, i sindacati e le associazioni di categoria sottolineano che nonostante la drammaticità della situazione oltre 100 mila gestori in tutta Italia hanno finora assicurato la distribuzione di carburante. (Cuneodice.it)

Lo annunciano in una nota iDi conseguenza: da, compresi raccordi e tangenziali; e,", si legge nella nota.I sindacati ricordano che sono ", il" mettendo a rischio "la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno, vale a dire in mezzo alla strada". (Il Messaggero)