“L’ambizione di Persefone” della Compagnia Teatrale “I Policandri”: la rappresentazione della rinascita attraverso la sofferenza

Caserta Web INTERNO

La protagonista viene detersa da una governante come voler lenire il male che l’attanaglia, entra ed esce dalla scena come pezzi di memoria recuperata pian piano attraverso i ricordi: fotografie, racconti, musiche.

Efficace la voce narrante, importante filo conduttore per lo svolgimento della storia

—. La pièce teatrale “L’ambizione di Persefone”, rappresentata al Piccolo Teatro CTS di Caserta dalla Compagnia Teatrale Contemporanea “I Policandri“, parafrasando il mito della figlia di Zeus rapita da Ade, ha creato un’atmosfera di seria riflessione e compenetrazione nei personaggi in scena. (Caserta Web)

La notizia riportata su altri giornali

Marescotti (morto ieri, 26 marzo, all’età di 77 anni dopo una lunga malattia) è già tutto qui: un animale da palco che salta dal teatro borghese dei mostri sacri a quello di ricerca dei giovani rampanti passando per l’avanguardia dei sovversivi. (cinematografo.it)

Lo scorso anno a febbraio, aveva annunciato la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al “Teatro Accademia Marescotti”, la sua scuola di teatro con sede a Ravenna. L’attore, originario di Villanova di Bagnacavallo, ha lavorato in decine di film e serie tv. (Il Fatto Quotidiano)

Il mondo del cinema e del teatro è in lutto per la morte di Ivano Marescotti, deceduto all’età di 77 anni a causa di una lunga malattia. L’attore si trovava ricoverato presso l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, dove era stato portato a seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. (infodifesa.it)

Da qualche giorno era ricoverato all'ospedale civile di Ravenna. Era un uomo appassionato, schietto, innamorato del proprio lavoro e della politica, un attore strepitoso che dava carattere ai personaggi che interpretava. (Necrologi)

Ivano Marescotti è stato uno dei più grandi figli-padri-maestri di una cultura eterna come quella del Carro dei Tespi. Tumore, una malattia che aveva già affrontato un quarto di secolo fa, lo aveva attaccato e fatto soffrire a lungo, come adesso: ne era uscito, proprio la sera in cui tornò su un palco seppe che suo figlio Mattia era morto, a 44 anni, tumore. (Corriere)

Di Claudio Cumani In teatro aveva raccontato alla sua maniera il Sommo Poeta (Dante, un patàca) e Ariosto (Bagnacàval, da Orlando Furioso), contaminando il dialetto basso-romagnolo con la lingua dei poeti ma era stato di recente anche uno dei protagonisti del cechoviano Zio Vanja firmato dalla regista ungherese emergente Kriszta Székely per lo Stabile di Torino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)