L'inferno dei bimbi di Fortapasc: da vittime dei pedofili a soldati delle cosche di Torre Annunziata

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Facevano affari d’oro, e li facevano sfruttando i bambini, spesso con la benedizione dei genitori disposti a tutto pur di arricchire le casse della cosca.

Sono state tradite proprio dall’esercito di babypusher nelle intercettazioni ambientali che hanno permesso ai carabinieri del nucleo operativo di Torre Annunziata di ricostruire ruoli, affari e responsabilità.

Qui, nel lontano 1997, i ragazzini finirono nelle grinfie dei pedofili, oggi invece erano soldati di una holding senza scrupoli che faceva montagne di soldi con lo spaccio di droga. (Metropolisweb)

Su altri giornali

Un ragazzino di 11 anni con una pistola in mano, la foto pubblicata sui social dalla mamma che fiera commenta: “Sei uguale a papà”. Un blitz che ha portato all’arresto di 18 persone e che si riassume con un caso emblematico. (Voce di Napoli)

Il messaggio è quanto mai emblematico: “Sei uguale al tuo papà vita mia”. In una foto si nota il figlio di appena sei anni, che indossa un medaglione d’oro al collo, e una pistola (anche se visibilmente finta). (Lo Strillone)

Venivano coinvolti anche i minorenni, figli dei pusher, nelle piazze di spaccio dei rione dei "Poverelli" di Torre Annunziata (Napoli), dove oggi i carabinieri hanno eseguito 18 arresti sotto il coordinamento dell'ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso. (La Repubblica)

Vengono messi al mondo per essere addestrati a diventare criminali e fare del male a se stessi e agli altri. L'unica soluzione è levare la patria potestà sin da piccolissimi ai figli delle famiglie dei camorristi e degli spacciatori. (TorreSette)

Gli spacciatori, come ricostruito dai carabinieri, usavano un linguaggio in codice per trattare le cessioni di sostanza stupefacente Torre Annunziata, rione popolare "Poverelli", è qui che i militari della Sezione Operativa hanno messo in atto l'operazione che ha portato alla misura cautelare di 18 persone. (ilGiornale.it)

La zia, in casa con la madre e il padre, chiede al nipote di appena 11 anni di consegnare una dose di cocaina. “Così sei uguale a tuo padre”, scriveva la donna nel post (Il Riformista)