Francesco Milleri verso la successione a Leonardo Del Vecchio in Delfin

Milano Finanza INTERNO

Salvo sorprese, il successore di Leonardo Del Vecchio alla guida dell'impero di famiglia dovrebbe essere Francesco Milleri.

Contestualmente, peraltro, è stato previsto un rafforzamento del cda di Delfin per dare stabilità alla gestione e assicurare rappresentanza.

Una scelta che potrebbe costringerlo ad abbandonare la guida di di EssilorLuxottica (di cui è amministratore delegato): il manager siede anche nei cda della Fondazione Leonardo Del Vecchio e dell'ospedale milanese Ieo Monzino

Le mosse di Milleri. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altre testate

Con quelle parole Del Vecchio sigillava il passaggio delle consegne e, al contempo, sembrava 'blindare' l'assetto di vertice del gruppo: Milleri nuovo capoazienda. Nascono le prime collaborazioni con importanti realtà italiane, tra cui Luxottica, ed è proprio il gruppo di Del Vecchio ad affidare a Milleri la fase di trasformazione digitale. (Adnkronos)

La scelta di due candidati seri, come Guerra e Tarasconi, fin dal primo turno ha fatto la differenza. Però, bisogna essere intellettualmente onesti: se al primo turno aveva vinto la destra (da Genova a Palermo, da Aquila a Pistoia con qualche eccezione come Padova), al secondo turno è andata meglio la sinistra. (Matteo Renzi)

Il restante 75% della holding lussemburghese e' equamente suddiviso tra i sei figli di Del Vecchio. I timori che Delfin possa tagliare le sue partecipazioni finanziarie hanno fatto scendere le azioni di Mediobanca e Generali del 3% (Yahoo Notizie)

Le esequie si svolgeranno nel Palaluxottica, che può accogliere migliaia di persone: troppo piccolo, infatti, è il duomo di Agordo. ''Agordo sente una grande riconoscenza e gratitudine per il grande imprenditore Del Vecchio, per quello che ha rappresentato per l'agordino, per il bellunese e per l'intero paese Italia”, aggiunge il sindaco. (il Resto del Carlino)

#valeriaarnaldi (ilmessaggero.it)

«Se n'è andato un grande italiano. Ne sentirò la mancanza come amico, come imprenditore e come uomo di princìpi.Ho sempre apprezzato la sua lealtà, la sua voglia di lavorare per il bene dell'azienda, con assoluto distacco dal potere che la forza economica può dare, la sua grande visione anche sociale». (ilmessaggero.it)