Olimpiadi, da Toyota ad Asahi stop agli spot: perché gli sponsor rinunciano a Tokyo 2020

Corriere della Sera SPORT

A rischiare sono in particolare 15 aziende giapponesi, tra cui Asahi Breweries, Fujitsu e Canon, che hanno pagato circa 135 milioni di dollari a testa per diventare Tokyo 2020 Gold Partners (qui la lista).

In totale si parla di circa 3 miliardi in sponsorizzazioni investiti da circa 60 aziende nipponiche e non.

Un possibile autogol in termini di immagine ora che la manifestazione sportiva è diventata profondamente impopolare in Giappone a causa dei rischi pandemici

In Giappone però non sono poche le aziende preoccupate dei ritorni degli investimenti sui giochi. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Dopo che ieri sono stati confermati i primi casi di positività all’interno del villaggio olimpico, e mentre crescono le proteste e il malcontento della popolazione giapponese per lo svolgimento dell’evento, oggi la Toyota ha annunciato che non intende trasmettere video pubblicitari in Giappone durante i Giochi. (Open)

La Toyota - uno dei principali sponsor delle Olimpiadi di Tokyo 2020 - non intende trasmettere più i video pubblicitari in Giappone, e il suo presidente, Akio Toyoda, non parteciperà alla cerimonia di apertura dei Giochi, in programma questo venerdì. (La Stampa)

Come rivelato da The Hollywood Reporter, Toyota, uno dei principali sponsor di Tokyo 2020, ha deciso di ritirare i suoi spot televisivi legati ai Giochi, per non legare ulteriormente il proprio a un evento così impopolare, danneggiando la propria immagine nel Paese nipponico. (Calcio e Finanza)

Dal 2018 al 2020 danno vita ad una nuova rubrica chiamata “Up to Speed” presentando e raccontando la storia e l’auto più importante di qualsiasi marchio automobilistico. Per la Toyota GT86 bisogna sborsare ben 39.000 euro e per il fantastico motore Ferrari oltre 58.000 euro, che sommati ad altri 15.000 euro di componenti per finalizzare il progetto portano la spesa totale oltre i 110.000 euro. (QuattroMania)

Lo stesso Bloomberg riporta infatti che circa il 60% dei costi delle batterie agli ioni di litio è imputabile alle materie prime di cui la metà a litio e cobalto. A tal proposito anche lo stabilimento di Shikoku sarà ampliato per passare da 400.000 a 500. (Tom's Hardware Italia)

Diceva il barone Pierre de Coubertin, fondatore dei Giochi olimpici moderni, che l’importante non è vincere, ma partecipare. A Tokyo devono aver travisato il concetto, se l’importante ormai è solo fare le Olimpiadi. (Il Fatto Quotidiano)