“Sono senza una lira…”, il prete e la squallida storia di sesso e ricatti

Livesicilia.it INTERNO

Aveva preparato un video “e questa volta si sentono i respiri”.

Una volta un ragazzo lo chiamo perché “sono senza una lira”.

Il 21 aprile scorso si capisce che il sacerdote, tramite un ragazzo con cui è già in confidenza, progetta di adescare un altro minorenne.

Un’altra volta lei stessa dettò il codice fiscale del figlio al sacerdote per la ricarica

Una storia che culmina con l’arresto di un prete siciliano che esercita il suo ministero in Umbria, a San Feliciano, in provincia di Perugia, e di una madre che ha indotto il figlio a prostituirsi. (Livesicilia.it)

Ne parlano anche altri giornali

Le richieste del prete ai ragazzini. Le richieste del prete ai ragazzini contattati sui social in chat sarebbero state molto esplicite. Prete che avrebbe fatto leva sul disagio sociale dei ragazzini e delle loro famiglie per richiedere certe foto e certi video sempre molto espliciti (BlogSicilia.it)

Secondo le prime informazioni raccolte dall’archidiocesi, che al momento non ha ricevuto comunicazioni ufficiali da parte dell’autorità giudiziaria, don Vincenzo Esposito è accusato di prostituzione minorile». (umbriaON)

I casi sono molti di più. PALERMO – Il prete è finito in carcere, la madre del bambino che sarebbe stato fatto prostituire si trova agli arresti domiciliari. È una storia di degrado che coinvolge diversi minorenni quella scoperta dai carabinieri di Termini Imerese. (Livesicilia.it)

La prima è stata ristretta ai domiciliari e il secondo in carcere su decisione del gip di Palermo. E riguarda una donna di Termini Imerese (Palermo) ed un prete 63enne – don Vincenzo Esposito – originario di Caltavuturo (Palermo), che dal 2013 esercita il proprio ministero a San Feliciano di Magione (Perugia). (umbriaON)

Una mamma “vende” il figlio via chat al prete. Secondo le indagini, la madre, 51 anni, avrebbe acconsentito dietro pagamento che il figlio in chat avesse rapporti sessuali virtuali con il sacerdote. (Diretta Sicilia )

In cambio di piccole somme di denaro, il sacerdote avrebbe ottenuto dalla madre il permesso di compiere atti sessuali, seppure a distanza, in chat con il figlio e avrebbe scambiato materiale pornografico tramite i social network. (Risoluto)