Imprenditore italiano si innamora di una giovane sui social, va in Africa da lei e lo sequestrano

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Ufficialmente in Africa è andato per ragioni umanitarie.

L’uomo è stato sequestrato.

Poi liberato dopo un blitz delle forze di polizia locali nel giro di un paio di giorni.

In realtà, il 25 novembre, in Costa D’Avorio un imprenditore veneto di 64 anni, Claudio Formenton, è andato per rincorrere una bella ragazza locale, Olivia Martens. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altre fonti

L’imprenditore veneto è stato portato in una stanza di albergo dove è stato per tre giorni. Era il 27 novembre scorso quando è partito, dicendo ai suoi familiari che sarebbe andato in Costa d'Avorio per collaborare coi volontari della comunità missionaria di Villaregia. (Today.it)

Si cerca di capire poi anche se e quante altre persone possano essere finite nella medesima trappola Indaga la Procura di Roma, secondo cui quando Formenton è arrivato in aeroporto nella capitale Abidjan è stato prelevato da un tassista locale, inviato lì probabilmente dalla presunta Olivia Martens, la ragazza di cui si era invaghito. (La Nuova Venezia)

Ad ogni modo quando è arrivato in aeroporto è stato preso da un tassista locale, inviato lì probabilmente dalla presunta Olivia Martens In realtà, il 25 novembre, in Costa d’Avorio, l'imprenditore veneziano di Fossò di 64 anni, Claudio Formenton, è andato per rincorrere una bella ragazza locale, Olivia Martens. (ilgazzettino.it)

L'uomo, in realtà, voleva incontrare una ragazza locale conosciuta sui social, tale Olivia Martens. Peccato che, una volta atterrato all'aeroporto di Abidjan, l'uomo era stato sequestrato da una banda di criminali. (ilGiornale.it)

La ricostruzione – L’uomo è partito il 27 novembre dicendo ai familiari che andava in Africa per aiutare dei missionari. Formenton non ha mai inviato del denaro alla donna, però avrebbe accettato di raggiungerla in Africa (il Fatto Nisseno)

L’organizzazione è presente alla periferia della capitale economica della Costa d’Avorio, Abidjan, nella diocesi di Yopougon. Grazie alla tempestività delle indagini dei carabinieri, in contatto con i servizi speciali africani, è stato possibile individuare dove si trovava e liberarlo (Il Fatto Quotidiano)