Covid, per gli anestesisti si rischiano terapie intensive intasate entro un mese

Il Messaggero INTERNO

L'allarme è stato lanciato da Antonino Giarratano, presidente Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI).

Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l'intasamento", ha spiegato Giarratano. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altri giornali

C'è grande preoccupazione: le terapie intensive rischiano l’intasamento entro un mese», continua Giarratano, sottolineando la necessità di accelerare molto sulle terze dosi e osservare la massima attenzione per le norme di prevenzione. (La Sicilia)

La quarta ondata covid in Italia rischia di mandare in crisi i reparti di terapia intensiva: servono azioni e regole prima che le regioni vadano in zona gialla per l’aumento dei ricoveri. (Mantovauno.it)

Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento" Scatta l’allarme terapie intensive. (Quotidiano.net)

Lo stesso presidente della Siaarti Antonino Giarratano poi aggiunge: «Occorre sicuramente dire che per fortuna non ci troviamo nella situazione drammatica che abbiamo vissuto l’inverno scorso, oggi abbiamo i vaccini che stanno difendendo in maniera importante la salute di milioni di italiani. (Verona Sera)

Chiediamo al governo di mettere in atto già da subito le manovre necessarie per una maggior attenzione socio-sanitaria, senza attendere il colore giallo che significa già 15% di ricoveri in più e nuovi morti". (Tiscali Notizie)

Consideriamo con grande attenzione un fatto preoccupante: con le terapie intensive intasate, l'anno prossimo potremmo essere costretti alla tragica conta di tanti decessi avvenuti tra pazienti non COVID. (Fanpage)