Traffico di reperti archeologici da Crotone all'Europa: carabinieri eseguono 23 misure cautelari

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Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di recuperare numerosi reperti archeologici per un valore di diversi milioni di euro.

Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, le attività di una holding criminale che, da tempo, gestiva un ingente traffico di beni archeologici provento di scavi clandestini in Calabria e destinati anche all’illecita esportazione all’estero. (CrotoneNews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, diretta dalla Procura della Repubblica di Crotone, stanno eseguendo 23 misure cautelari sul territorio calabrese e in alcuni Paesi anche all'estero. (Sky Tg24 )

«Anni e anni in questo mestiere non hanno imparato un c.», dice P. a C. durante una conversazione intercettata il 15 aprile 2018. «Perché lo sai – incalza P. – che sto pensando che mi è venuto in mente. (IL GIORNO)

Nel registro degli indagati altre 80 persone, per un totale di 103. In carcere sono finiti: Alessandro Giovinazzi, 30 anni di Scandale (Kr) e Giorgio Salvatore Pucci, 58 anni di Cirò Marina (Kr). (LaC news24)

Il 19 febbraio 2018 è al telefono con Roland Ansermet, che gli inquirenti definiscono un “personaggio residente in Svizzera, coinvolto in diverse vicende legate al traffico internazionale di reperti archeologici”. (Il Fatto Quotidiano)

Traffico di reperti archeologici in Calabria. (Reggio TV)

Lo dice il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini commentando l'operazione dei carabinieri. rinvenuti nella disponibilità di uno dei capi dell'organizzazione, quali 5 vasi e lucerne in terracotta, piatti con scene di animali, fibule e monili vari; sequestrati anche i mezzi meccanici e le attrezzature tecniche utilizzati per l'escavazione del terreno e per le ricerche archeologiche clandestine. (Rai News)