Istat: “Al Nord si vive un anno e sette mesi di più che al Sud”. Ma in molti casi la colpa è della differente tempistica di diffusione del Covid

Quotidiano Sanità INTERNO

Istat: Al Nord si vive un anno e sette mesi di più che al Sud. Ma in molti casi la colpa è della differente tempistica di diffusione del Covid Lo rileva l’aggiornamento degli indicatori del Bes pubblicato oggi. I diversi andamenti in termini di speranza di vita registrati sul territorio nel 2020 e nel 2021 sono certamente collegati all’impatto diversificato della pandemia da Covid che si è diffusa con tempistiche differenti nelle varie zone del Paese, facendo registrare livelli più alti di mortalità al Nord specialmente durante la prima ondata di aprile 2020. (Quotidiano Sanità)

Ne parlano anche altri giornali

Nel 2021 la ricrescita in Italia dell'occupazione nella popolazione tra 20 e 64 anni (62,7%, +0,8 punti percentuali rispetto al 2020) non recupera pienamente il livello pre Covid (ancora -0,8 punti). (RagusaNews)

Un anno dopo la stessa Istat, nel report Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori, racconta di una rimonta significativa della Bergamasca, che nello stesso indicatore nel 2021 recupera quasi completamente i circa 4 anni di speranza di vita persi nella rilevazione precedente: ora si posiziona al 13esimo posto, con un'età media di 81,1 anni, contro i 77 ai quali si arrestava il dato 2020. (BergamoNews.it)

Nel 2020 un rapporto dell'Istat classificava la Bergamasca alla 106esima (e penultima) posizione per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, con una media di 77 anni. Questo risultato altri non è che il riflesso di quella che è stata la pandemia da Covid, specialmente durante la prima ondata, sulla Bergamasca, una tra le più colpite in tutto lo stivale. (Prima Bergamo)

Al cinemateatroNuovo di Magenta, in via San Martino, venerdì 7 ottobre alle ore 21.00, si terrà lo spettacolo “La Santa Innamorata”, reading teatrale con la drammaturga Lucilla Giagnoni e le musiche originali di Paolo Pizzimenti. (MI-LORENTEGGIO.COM – LE ULTIME NOTIZIE DI CRONACA, POLITICA, ANNUNCI, SPORT, FOTO E VIDEO DI MILANO E LA LOMBARDIA)

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“Noi di Caserta Decide vogliamo ribadire il nostro impegno verso l’approvazione di un PUC a consumo di suolo zero e verso un piano di mobilità sostenibile: l’asse ferroviario dismesso rappresenta una grande opportunità per la creazione di un’importante pista ciclabile in una città iper cementificata e carente di ciclovie, che vada da San Clemente al centro storico, pertanto siamo soddisfatti del chiarimento dell’Assessore Maietta. (Caserta Web)